La Reggina non regala nulla e torna dal Moccagatta di Alessandria con un punto, buono più per la regolarità del campionato che per altro. Gli amaranto, pur non mettendoci il furore mostrato contro il Lecce, al cospetto dei grigi di Longo disputano una gara onesta, sfiorando anche la rete nel finale. A fermare l’Alessandria, evidentemente più motivata, l’imprecisione sotto porta e soprattutto tre legni colpiti.
Per l’occasione, mister Stellone vara un 3-4-2-1 con Rivas, Folorunsho e Menez liberi di scambiarsi ruoli e posizioni lì davanti, mentre in mediana fa l’esordio dal primo minuto il centrocampista Ejjaki, dopo i 18 minuti finali giocati contro il Lecce.
La prima emozione arriva al 15′, quando sugli sviluppi di un corner, Marconi di testa coglie la parte alta della traversa della porta difesa da Micai. La Reggina si vede 10′ più tardi quando una progressione di Giraudo si conclude con il debole tiro del laterale che ignora Rivas e Menez. Appena due giri di orologio ed è Palombi, ancora di testa, a colpire il palo alla sinistra dell’impotente Micai. L’Alessandria pressa a tutto campo, alla ricerca di un gol che sembra diventare solo questione di tempo, ma che invece non arriva. Tra il 34′ e il 38′, due timide proteste degli amaranto per gli atterramenti di Folorunsho e Kupisz in area con l’arbitro Gariglio che fa segno di proseguire.
Al 40′, Menez entra in area da sinistra, ubriaca di finte gli avversari per poi servire Crisetig che, dal fondo, calcia di sinistro trovando la deviazione in corner di Pisseri. Nel finale, ammonito Ejjaki che prima perde palla e poi stende Ba al limite dell’area. La susseguente punizione di Marconi finisce alta sulla traversa.
La ripresa inizia con l’Alessandria che prova a dare il massimo per realizzare un gol che la concomitante vittoria del Cosenza rende indispensabile. Al 47′, è Adjapong a salvare tutto anticipando Corazza nell’area piccola. Sul corner successivo, Prestia di testa sfiora il palo e poi protesta per un presunto fallo ai suoi danni.
La Reggina prova ad alleggerire la pressione facendosi vedere in avanti, ma senza giungere alla conclusione. Al 58′, Menez inventa per Rivas che però viene fermato in area. Inizia la girandola di sostituzioni con quattro sostituzioni per l’Alessandria e due per la Reggina: per gli amaranto, lasciano il terreno di gioco Menez e un evanescente Folorunsho, dentro Bellomo (un ex della gara) e Cortinovis.
Il tema dell’incontro non cambia, con i padroni di casa protesi in avanti alla ricerca del vantaggio, la Reggina che si difende con ordine e riparte. Al 72′, ancora una volta la contraerea reggina si fa sorprendere e Di Gennaro colpisce di testa spedendo il pallone di poco alto sulla traversa. Longo spinge i suoi ragazzi che, al 77′, colpiscono il terzo legno. Una bella combinazione Kolaj-Lunetta porta quest’ultimo alla conclusione che tocca la base del palo e torna in campo. Praticamente, la spinta offensiva dei padroni di casa si spegne qui. Nel finale, infatti, è la Reggina ad avvicinarsi di più alla rete.
Al 79′, Bellomo ci prova dai 20 metri con la palla che finisce alta di poco. Entrano Tuminello e Loiacono per Rivas e Giraudo. All’88’, Cortinovis scappa sulla destra e, da dentro l’area, crossa per Bellomo che viene anticipato. Adesso, senza spingere più di tanto, arriva con facilità in area e sul Moccagatta cala la paura di subire una beffa finale. Al 91′, Cornitovis mette una palla d’oro in profondità per Tuminello che, da centro area, ciabatta la conclusione spedendo a lato una grandissima occasione. È l’ultima emozione della sfida. Il risultato finale, 0-0, sta stretto all’Alessandria che fallisce così l’aggancio alla Spal e vede assottigliarsi il vantaggio sul Cosenza a + 2. A una Reggina senza obiettivi, invece, va la medaglia della sportività.