Emiliano Bonazzoli ha un posto nel cuore dei tifosi della Reggina grazie al gol realizzato nello spareggio contro l’Atalanta nella stagione 2003 che ha consentito la salvezza alla squadra amaranto. Il bomber ha vestito la maglia reggina in più occasioni: dal 2003 al 2005 e 2009 al 2012. L’attaccante ha giocato 181 partite realizzando 45 gol tra campionati di Serie A, Serie B e Coppa Italia.
Ai microfoni di Radio Touring, durante la Trasmissione Mezzogiorno Amaranto, ha raccontato particolari aneddoti sulla sua esperienza alla Reggina ricordando il gol contro l’Atalanta: “questi ricordi rimangono sempre. Anche io ho la foto del gol in un quadro. Il gol è arrivato nei minuti finali e loro per salvarsi dovevano realizzarne 2 per vincere”. Il calcio rispetto ai tempi dell’ex bomber amaranto è totalmente cambiato. In 10 anni i vari di schemi di gioco sono stati totalmente rivoluzionati da tattiche più di palleggio che da lanci lunghi. Bonazzoli ha analizzato questo tema: “ogni anno il calcio cambia e c’è sempre un’evoluzione sia di costruzione che offensiva e difensiva. Ricordo che ai miei tempi c’era la punta grossa fisicamente e lavorava solo sulle palle alte, mentre adesso si tende a giocare. Si cercano altre direttive per la prima punta e cercare di fargli fare un altro gioco. Il calcio è cambiato e si cerca sempre di metter dentro delle innovazioni e non c’è solo il ruolo della prima punta che fa i soliti movimenti, ma adesso ne ha altri”.
Da anni si parla di un ritorno di Emiliano Bonazzoli a Reggio Calabria, ma le dirigenze hanno sempre nicchiato su questa ipotesi. L’ex giocatore amaranto ha spiegato che: “a me piacerebbe tornare a Reggio, mi sono trovato benissimo e far parte ancora della Reggina sarebbe bellissimo e come dico spesso vorrei partire dalle giovanili per riallacciare i contatto diretto con la città e tifosi. Adesso mi sto trovando molto bene, alleno una squadra di Lodi (il Fanfulla, ndr), ma l’appello rimane sempre quello”.
Al Fanfulla Emiliano Bonazzoli ha tracciato un percorso adatto alla squadra portando dalla zona play out della Serie D girone D alla salvezza. “Sono contento di esser rimasto e di continuare il progetto iniziato 5 mesi fa e siamo giunti ad una salvezza tranquilla. Penso che abbia dimostrato che possa starci sia dal punto di vista tecnico tattico che umano. Sono stato bravo a far tirare il meglio dai giocatori. Quest’anno abbiamo cambiato molto e la squadra è la più giovane del campionato. Penso che lavorare coi giovani hai uno stimolo in più perché ti seguono e apprendono molto. Penso che da domenica dopo aver vinto il derby in coppa siano più propensi a seguirmi”.
Bonazzoli ha parlato dell’andamento degli amaranto in questo inizio di stagione: “la Reggina ha fatto una vittoria Ferrara e una sconfitta a Terni. Penso che all’inizio ci possa essere qualche lacuna, ma più avanti si troverà al quadra. Vedendo le squadre del campionato di Serie B ci saranno il livello è altro. Genoa, Parma, Reggina sono squadre che vogliono tornare su nella massima serie. Rispetto agli anni scorsi si sia elevato il livello del campionato. La Reggina è una squadra molto frizzantina, mi piace vederla giocare. L’impronta di Inzaghi c’è e il mister è pronto per il 4-3-3. All’inizio è difficile trovare la quadra, ma le cose possono migliorare e far bene”.
Nelle scorse settimane è giunto dal Bologna Santander. Bonazzoli ne ha lodato le qualità: “Santander è ha giocato a Bologna e ha calcato i campi della Serie A. Sicuramente ha le qualità per fare la massima serie le ha. Sicuramente lo conosce l’allenatore molto bene e l’importante che arrivi con gli stimoli giusti e arrivare in una piazza come Reggio è impossibile non averli. E’ un arma in più per il mister. E’ un attaccante forte decisamente che riesce a finalizzare concretamente e penso che sia un giocatore importante per Inzaghi”.
E sul gol più belli che ha realizzato con la Reggina Bonazzoli ha svelato i suoi più belli: “in Serie A sicuramente con la Lazio all’Olimpico e con la Roma, le due di Novara che purtroppo non sono serviti a nulla (nella semifinale playoff 2010 ndr). Avessimo passato il turno non ci sarebbe stata storia in finale col Padova per l’entusiasmo che c’era. Era una squadra molto giovane e spinta dalla voglia di salire”.