“Leggo con profonda indignazione le parole pronunciate al meeting di Rimini dal Ministro alle Infrastrutture e Trasporti, Enrico Giovannini, con riferimento al Porto di Gioia Tauro, che ritiene vada tagliato totalmente fuori dalla direttrice del trasporto merci italiano. Fare approdare in Calabria i container destinati al centro e nord Europa è, per lui, un “non-senso a causa dei costi, a fronte dell’ipotesi di arrivare direttamente a Genova e a Trieste”. Evidentemente per Giovannini, Ministro della Repubblica Italiana, il Meridione è un’inutile e, appunto, costosa appendice da bypassare anche via mare, l’Italia è rappresentata solo dal centro-nord e le eccellenze che, invece, il Sud e la Calabria offrono, sono un orpello superfluo”.
L’Assessore alle Politiche sociali della Regione Calabria, Tilde Minasi, commenta duramente l’intervento del Ministro, risalente a qualche giorno fa, durante il raduno di CL, all’interno del panel “Mare Nostrum: il Mediterraneo, nuovo nodo di connessioni”, e aggiunge: “e pensare che il panel al quale partecipava Giovannini era dedicato al Mediterraneo, quel Mediterraneo nel quale proprio Gioia Tauro si pone al centro, potendo godere per natura di una collocazione strategica e di caratteristiche morfologiche che rendono il suo Porto un’infrastruttura unica in Italia ed Europa. Che cosa è stato per lui ad esempio del corridoio Berlino-Palermo, nel quale proprio Gioia Tauro è uno snodo fondamentale? E’ questa la considerazione che il Ministro di un ramo cruciale dell’Amministrazione statale riserva al nostro territorio? La successiva precisazione da parte del Ministero – prosegue Minasi – non cambia la sostanza: il suo pensiero è stato molto chiaro e, come rappresentante istituzionale calabrese, per di più candidata alle prossime elezioni proprio nel collegio in cui Gioia rientra, ho il dovere di oppormi con fermezza a questa visione in cui la nostra Calabria viene, ancora una volta, emarginata da pezzi importanti dello Stato. Il Ministro, piuttosto, chiarisca se la sua è una posizione personale o espressione di un’idea o un progetto pensato da chi lo ha chiamato a presiedere l’importante Dicastero”.
C’è però anche un altro intervento su cui l’Assessore Minasi si sofferma, quello del segretario generale Uil-Trasporti Calabria, Giuseppe Rizzo, che, nello stigmatizzare lo scivolone del Ministro, lamenta la disattenzione dei partiti nazionali verso il Sud, eccezion fatta – a suo dire – per Azione di Calenda. “Evidentemente il segretario Rizzo – dice l’Assessore – non ha avuto modo di leggere il programma della Lega, che dedica un intero capitolo, alle pagine 132-134, al Sud, nella convinzione che se “cresce il Mezzogiorno, cresce l’Italia”, con tutta una serie di proposte per combatterne lo spopolamento, incentivare la permanenza dei giovani nelle loro terre d’origine, favorire gli insediamenti industriali, fiscalità di vantaggio, agevolazioni, federalismo amministrativo finalizzato alla responsabilizzazione degli enti locali e importanti investimenti per infrastrutture, tra cui proprio i Porti. In tutto il suo programma, d’altronde, la Lega propone misure di cui anche il Sud beneficerebbe ampiamente e, tra queste, proprio in tema di valorizzazione dei trasporti marittimi, ad esempio la nascita di un Ministero o un sottosegretario al Mare, che si occupi specificatamente di questi temi. Gioia Tauro, dunque, e in generale le infrastrutture calabresi – prosegue Minasi – sono al centro della nostra attenzione, e lo abbiamo peraltro già dimostrato con i provvedimenti a cui da tempo si sta dedicando il Sottosegretario Morelli per strade, autostrade, Alta Velocità e snodi ferroviari all’interno di Aeroporti e Porti. In proposito, anzi, lo stesso programma leghista mira ad attuare il piano Rfi per l’“ultimo miglio ferroviario”, ovvero il collegamento alla rete ferroviaria di 26 porti italiani, attraverso 19 interventi da 230 milioni di euro, finanziabili con il Pnrr e il Fondo complementare. Posso, quindi, facilmente e fortemente smentire, per parte nostra, con dati e fatti alla mano – conclude l’Assessore – il nostro presunto disinteresse per il territorio calabrese e, anzi, garantire, proprio in questa campagna elettorale, che il nostro impegno per lo sviluppo della Calabria sarà certo e totale”.