Nell’anno che celebra il ritrovamento dei due preziosi Bronzi di Riace anche l’Accademia del Tempo Libero, che nelle sue iniziative esprime forte senso di appartenenza, sensibilizzazione alla cultura, momenti aggregativi d’alto livello, si è proposta per la realizzazione di un evento commemorativo: “Omaggio ai Bronzi di Riace – Cosa dicono i Bronzi e noi, soprattutto, cosa vorremmo che dicessero?”
Uno spettacolo che prenderà vita grazie al “Pon Metro” cofinanziato dall’UE e al Comune di Reggio Calabria. Si tratta di uno spettacolo messo in piedi dai soci dell’Accademia del Tempo Libero con la consulenza e partecipazione di artisti e professionisti dei quali spesso il sodalizio si avvale nella produzione dei suoi eventi. Una pièce teatrale incentrata, ovviamente, proprio sui due guerrieri che in perfetto stile “Accademia” crea un armonioso connubio tra le arti: teatrale, tersicorea, e musicale, sullo sfondo della storia, la nostra storia… e il mistero, e l’immaginazione che circonda i due fantastici guerrieri del V secolo a.C. Una iniziativa che non poteva prescindere dalla prestigiosa collaborazione col MArRC, diretto da Carmelo Malacrino, e che verrà realizzata presso l’Auditorium Zanotti Bianco il 5 novembre alle ore 18 e 30.
L’ingresso allo spettacolo sarà libero e, anzi, l’Accademia auspica una grande partecipazione della città all’evento dal quale scaturirà un video/filmato didattico che l’associazione metterà a disposizione degli istituti scolastici del territorio reggino. “Quella dei bronzi è una grande avventura. È l’avventura di due giganteschi guerrieri sepolti a lungo negli abissi marini e poi emersi dal mare, intorno ai quali si sono venuti ad intrecciare tanti misteri”.
Un’ideale quanto fantastica conversazione tra i due protagonisti per uno spettacolo che parla di storia e di arte, e proprio attraverso le arti si esprime e comunica. Un contenitore all’interno del quale trovano spazi musica, danza, teatro, canto, e il coro greco che narra le vicende dei Bronzi, dal restauro alla collocazione all’interno della nuova sala del MArRC a loro dedicata. Non si fanno ipotesi e non si propongono soluzioni a quesiti ma si offrono solo riflessioni su ciò che i Bronzi rappresentano e, soprattutto, sulle sensazioni e le emozioni che trasmettono agli astanti.