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La Strada, Saverio Pazzano risponde all’Assessore Delfino in merito alla casa per i senza fissa dimora

Saverio Pazzano dell'associazione de La Strada ha risposto in una nota all'Assessore alle Politiche Sociali, Demetrio Delfino

di Filippo Francesco Idone

In una nota Saverio Pazzano dell’associazione La Strada ha replicato all’assessore alle Politiche Sociali, Demetrio Delfino, dopo il Consiglio Comunale: “Pensavo di non rispondere alle esternazioni dell’assessore Delfino, poi ho considerato che le sue parole sono la sintesi estrema del perché la città sia così a gambe all’aria e dello scollamento totale di alcuni rappresentanti istituzionali – e Delfino qui porta la bandiera – dalla realtà che vive Reggio:

  1. Negazione totale delle evidenze e dei fatti.
  2. Riduzione delle critiche, peraltro documentate, a fatti di costume.

In merito alla casa per i senza fissa dimora, Delfino riporta i dati che io stesso ho riportato dopo approfondimenti in commissione, accessi agli atti, interrogazioni, sit-in…  Se era così semplice, se questa era una priorità dell’Amministrazione, allora, di grazia, Delfino può dare una risposta concreta sul perché dopo 9 anni ancora non ci sia niente di concreto? Ed è una priorità… pensate voi se non lo fosse…

Delfino guardi da un’altra prospettiva, che poi è quella reale. Dal 2020, dalle dichiarazioni in cui affermava che entro il 2020 la casa per i senza fissa dimora sarebbe stata disponibile, sono passati due anni. E solo tenere sveglia l’Amministrazione con un’azione pubblica, trasparente, documentata, di opposizione intransigente e comunque propositiva, consente di ottenere dei piccoli risultati con enorme fatica.

Ma si può avere una risposta concreta da chi dice: “l’emergenza gelo, a Reggio, fortunatamente non esiste, per via delle condizioni climatiche favorevoli”? Non si può, la frase si squalifica da sé, ma del resto Delfino dimostra di avere un solo gioco: gettare la palla in tribuna. Una volta ci si dimetteva. Altri tempi, compagno.

Apprendo dalle parole di Delfino una cosa importante: che per i senza fissa dimora si pensa ad una struttura alternativa. Insomma: esattamente ciò che chiediamo da due anni e che abbiamo chiesto in consiglio a maggio. Lì Delfino aveva detto che, se non fosse stata pronta la struttura di Pietrastorta, avrebbero pensato a delle convenzioni con dei B&B. Mi ero permesso di rilevare che lavorassero piuttosto ad una struttura alternativa. Lo hanno fatto, bene.  Ma vedremo se è vero, se sarà funzionante e funzionale.

Delfino può rispondere a due domande, piuttosto, evitandomi magari altri accessi agli atti e ulteriori interrogazioni:

  1. In che condizioni è la struttura che avrebbero recuperato in zona San Paolo? Andiamo a vederla con la commissione…

Così, sulla sfiducia, visto che negli ultimi anni abbiamo assistito a strutture poi inutilizzabili e di fatto chiuse.

  1. Può dire chi e come gestirà i servizi e dove sarebbe il bando o che modalità di gestione ha in mente l’amministrazione? Sempre sulla sfiducia, fino a prova contraria.

L’assessore sostiene anche che io abbia solo due argomenti. Non è vero, ma probabilmente sono i due argomenti che a Delfino bruciano di più, perché sono quelli sui quali alla data odierna dimostra di non avere portato ad oggi risultati e rivela inefficienza: la casa per i senza fissa dimora e la questione degli assistenti educativi. Non sono argomenti, sono battaglie. E non cederò di un centimetro, non pensi Delfino di ridurre i fatti (che hanno la testa dura) e i diritti a concessioni. Come Delfino sa – e forse mette così già le mani avanti – ho fatto accesso agli atti per la questione degli assistenti educativi. L’ho dovuto fare, perché nessuna delle dichiarazioni da lui rilasciate nelle varie commissioni si è rivelata affidabile e la situazione è ancora irrisolta. Ci ho messo quasi un mese per avere tutte le carte richieste. Sto approfondendo i dati e sto studiando ancora, perché la critica sia accompagnata da proposte concrete. Poi potrà decidere lui se continuare a fare il permaloso o se lavorare. Perché si può anche lavorare”.

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