“Non ci nascondiamo dietro un dito. Sappiamo benissimo che nel porto di Gioia Tauro ci confrontiamo con la più grande organizzazione criminale al mondo. Ma è, altresì, vero che in Calabria lo Stato manda gli uomini migliori, i magistrati migliori e le migliori forze dell’ordine, che riescono ad intercettare quantitativi enormi di sostanze stupefacenti”. Lo ha detto il presidente dell’Autorità di sistema portuale dei Mari Tirreno meridionale e Ionio, Andrea Agostinelli incontrando i componenti della Commissione per lo sviluppo regionale (Regi) del Parlamento Europeo che hanno effettuato una visita nello scalo. Ad Agostinelli i componenti della Commissione hanno posto domande sul livello di legalità interna al porto e, quindi, sulle garanzie che esistono per evitare che i finanziamenti europei vengano intercettati dalla criminalità. “Io stesso – ha aggiunto Agostinelli – sono stato inviato qui, inizialmente per soli sei mesi, con l’obiettivo di acquistare uno scanner mobile al fine di intensificare e velocizzare i controlli dei container. Le statistiche relative ai ritrovamenti di droga proveniente dall’America Latina parlano di numeri impressionanti per quanto riguarda Gioia Tauro, ma questo accade perché nel nostro porto i controlli sono numerosi, serrati e penetranti. Molti di più, e ancor più incisivi, rispetto a quanto avviene in tutti gli altri porti del mondo. Per cui credo che, anziché dire che quello di Gioia Tauro è il porto della cocaina, bisognerebbe sottolineare che Gioia Tauro è il porto dei 3,6 milioni di teus e che rappresenta il volano di sviluppo non solo della Calabria ma dell’intero Mezzogiorno d’Italia”. (ANSA).
Articolo precedente