“Abbiamo appreso che è in atto nel Consiglio regionale della Calabria l’esame della proposta di variazione della normativa sulle sale da gioco, con previsione dell’ampliamento degli orari e della riduzione delle distanze dai punti sensibili”. Lo afferma, in una nota, il deputato del Movimento 5 Stelle Federico Cafiero de Raho. “Alcune settimane orsono – aggiunge – è stata pubblicata la relazione conclusiva della Commissione parlamentare di inchiesta sul gioco illegale e sulle disfunzioni del gioco pubblico, approvata all’unanimità al termine della XVIII legislatura, da cui emergono con chiarezza i gravi rischi derivanti dalla diffusione del gioco, su cui lo Stato deve esercitare un rigoroso controllo. Il gioco non può essere incoraggiato per le derive cui può approdare. Sul piano psicologico e sociale, determina dipendenza, impoverimento e usura, agevolata dall’offerta criminale. Il gioco, inoltre, costituisce uno dei canali privilegiati dalle organizzazioni mafiose-‘ndranghetiste per il riciclaggio del denaro. Per questo la Calabria non può ignorare, nell’ambito del contrasto alla ‘ndrangheta e nella strategia educativa dei giovani, gli effetti dell’ampliamento delle condizioni in cui può essere esercitato il gioco. Estenderlo agli orari notturni significa utilizzare fasce orarie in cui è minore il controllo. Il gioco non può essere gestito in prossimità dei luoghi sensibili; primi tra tutti le scuole. Ai giovani dobbiamo dare indicazioni univoche sui comportamenti da tenere se vogliamo una società civile, etica, legale. Occorre inoltre evitare agli studenti qualunque tentazione e comunque impedire curiosità o, peggio, adescamenti”.
“Aumentare le fasce orarie e ridurre le distanze dai luoghi sensibili – dice ancora Federico Cafiero de Raho – non significa aiutare il settore economico ed imprenditoriale a svilupparsi, ma soltanto creare situazioni deleterie per la nostra società, per i nostri giovani e per i più deboli e fragili psicologicamente, oltre che favorire i canali di riciclaggio della ‘ndrangheta. Personalmente sarei pronto ad un confronto pubblico, in un convegno, con coloro che sostengono l’irrilevanza delle condizioni che si vogliono modificare“. (ANSA).