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Bossio sentenzia: “Il Ddl Calderoli accentuerebbe il dualismo Nord-Sud”

Enza Bruno Bossio, ex parlamentare e componente della Direzione nazionale del Pd tuona contro il ddl Calderoli che potrebbe aumentare il dualismo fra Nord e Sud

di Filippo Francesco Idone

“Il Governo Meloni, mentre sta disattendo le promesse elettorali per approntare misure anticrisi e di contrasto al carovita e all’aumento vorticoso dei costi dei consumi energetici, non ha perso tempo, invece, per approvare un disegno di legge che è destinato ad accentuare il divario tra Nord e Sud”. Ad affermarlo è Enza Bruno Bossio, ex parlamentare e componente della Direzione nazionale del Pd. “È il tempo, dunque – aggiunge Bruno Bossio – di esprimere una iniziativa sociale popolare ed un’efficace battaglia istituzionale perché venga bloccato il testo di legge che il Ministro Calderoli ha predisposto e finalizzato alla immediata attuazione della autonomia differenziata, cancellando l’obbligo di definire prioritariamente i livelli essenziali delle prestazioni (Lep) su tutto il territorio nazionale. Alla disponibilità dello Stato verrebbero sottratti almeno circa 200 su 750 miliardi di euro annui del gettito fiscale e,al tempo stesso, oltre che per le materie concorrenti anche alcune di esclusiva competenza propria. Verrebbero cosi affidate alle Regioni competenze di materie riguardanti la garanzia di diritti sociali e civili universali, a partire dalla gestione del sistema della istruzione scolastica. Se dovesse entrare in vigore questo nuovo ‘Porcellum‘ non solo si accentuerebbe il dualismo Nord-Sud ma l’intero Paese sarebbe ricondotto ad uno spezzatino, con la conseguenza di determinare una classificazione di cittadini di serie A e di serie B”.

“Inevitabilmente, non sarà messo in discussione il criterio della spesa storica – sostiene Bruno Bossio – che oggi genera una differenza rilevante nella spesa pro capite, che per un cittadino del centronord è pari a 17.621 mentre per il sud è di 13.613 euro. Per riportare a livello paritario la spesa pro capite nazionale, lo Stato dovrebbe mettere in bilancio 80 miliardi aggiuntivi da destinare al Sud. La proposta Calderoli non solo esclude la fattibilità di questa scelta ma aggrava il divario. Una proposta di legge, inoltre, in evidente contrasto con gli indirizzi europei, dal momento che il programma Next Generation EU investe i maggiori finanziamenti per il superamento dei divari tra Nord e Sud come scelta strategica per contrastare il limite della mancata crescita del Paese”. “È auspicabile, pertanto – sottolinea l’ex parlamentare dem – che la Conferenza Stato-Regioni, a cui nei prossimi giorni sarà sottoposto il provvedimento, e lo stesso Parlamento si oppongano con fermezza alla ipotesi Calderoli e convengano che prima di ogni ipotesi di autonomia differenziata o di riordino delle funzioni tra Stato e Regioni dovranno essere definiti, senza se e senza ma, i livelli essenziali di prestazione, affinché ogni territorio possa competere in condizioni di parità e non di forte svantaggio rispetto alle aree più forti del Paese”. (ANSA).

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