Home » La Rhegion presenta “Memoria di una strage”, a Palazzo Alvaro

Il Progetto

Il progetto “Memoria di una strage” è un film il cui obiettivo è ricordare un avvenimento spesso dimenticato, della storia della nostra regione, che durante la seconda guerra mondiale, con lo sbarco degli alleati angloamericani, fu protagonista
dell’inizio della Liberazione: conflitti e bombardamenti provocarono la ritirata delle truppe naziste, ma causarono anche la morte di molti civili.
Il film, adattamento del libro “Lo sbarco del Continente: il bombardamento tedesco del 6 settembre 1943” dello storiografo Antonio Catananti Teramo, è la storia di una strage, quella avvenuta il 6 settembre 1943, nel paese di Rizziconi, dove un
cannoneggiamento tedesco ha causato la morte di 17 cittadini.
Partendo da un’intervista dello scrittore e di un sopravvissuto, il film entra all’interno della vita quotidiana degli abitanti di Rizziconi, ricostruendo la realtà del paese calabrese e puntando alla valorizzazione del territorio, e alla rappresentazione degli usi e i costumi Rizziconi ha subìto le conseguenze devastanti del cannoneggiamento nazista che ha lasciato una traccia indelebile nei luoghi e nella memoria di chi li ha attraversati, come il sopravvissuto, i cui ricordi rievocati da flashback, sono una rappresentazione del legame con quel territorio e i suoi abitanti. In questo contesto s’inscrive l’azione sacrificale del sacerdote Francesco Riso, che ha schivato le schegge e ha sfidato i nazisti, per soccorrere i feriti e raccogliere i corpi: espressioni di un mondo che avrebbe voluto salvare, e a cui rimase legato fino alla morte;, di Melina Sganga, di 14 anni, trasferitasi a Rizziconi per sfuggire alla guerra e qui colpita al cuore dalle schegge, soccorsa da Don Riso e morta tra le sue braccia, del medico Vincenzo Gioffrè, e dell’infermiera Luisa Anastasi, che hanno rischiato la propria vita rimanendo a Rizziconi, sotto il cannoneggiamento, per salvarne gli abitanti e salvaguardare le salme.

Un evento che ha significato per i superstiti la perdita di un mondo a cui e che gli apparteneva.  L’avvenimento esterno del cannoneggiamento ha avuto per i testimoni una risonanza interiore: come la morte della ragazza, che rimase impressa nei ricordi di don Riso per tutta la vita, e la visione di Elisabetta Pappatico, di 73 anni, sospesa nel delirio tra la vita e la morte, a causa di una ferita alla
testa, il cui ricordo l’ha sempre tormentato, perché non ha potuto fare niente per aiutarla. La terra tremava e così anche la gente, che avvertiva un silenzio, un vuoto tra le viscere e il cuore. Il bombardamento nazista continuò tutta la notte fino al giorno dopo, quando gli alleati accelerarono il disfacimento delle batterie tedesche, Fiaccando la resistenza germanica. La mattina del 7 settembre furono seppelliti i corpi. Ma l’eco del ricordo delle vittime continuò a riecheggiare nella mente e nel cuore dei superstiti, e tuttora degli abitanti di Rizziconi.

Obiettivi e finalità

Lo scopo del film è commemorare le vittime della strage e sensibilizzare le future generazioni, affinché avvenimenti come questo non si verifichino più, portando alla luce gli
esempi di Don Riso, Gioffè, e Luisa, che si sono distinti per il loro coraggio e per le loro
qualità umane. I personaggi del film dimostrano che i legami umani permangono attraverso il ricordo. Gli stessi valori e gli stessi legami, di cui abbiamo bisogno tuttora all’epoca
della pandemia.

 

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