Il Ponte sullo Stretto “lancerebbe finalmente di nuovo l’industria italiana a livello mondiale sul settore edile delle costruzioni dove siamo stati per tanti decenni leader e dove purtroppo iniziamo a perdere terreno”. Lo ha detto il viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Edoardo Rixi, a margine dell’evento ‘Italia – Direzione Nord’ al Palazzo delle Stelline di Milano. “Credo che il ponte sullo Stretto sia una grande sfida e un grande Paese deve accettare le grandi sfide – ha aggiunto – purtroppo quando sono stati fermati i cantieri è stato un grandissimo errore perché ha bloccato lo sviluppo del Mezzogiorno soprattutto delle reti infrastrutturali” e ormai “il nostro Paese non è in grado di andare con un treno tirato solo da un paio di locomotive che sono il Nord-Est e il Nord-Ovest”.
Anche per il porto di Gioia Tauro “sono previsti investimenti, alcuni che sono andati a buon fine, altri che sarà molto difficile che trovino complete realizzazioni nei tempi del Pnrr”, ad esempio “tutta la dorsale adriatica, perché – ha spiegato Rixi – l’abbiamo trovata in uno stato di progettazione poco più che iniziale”. Quindi anche lì “bisogna capire come riprogrammare determinate risorse per non perderle”, però è evidente “che lo scalo di Gioia Tauro può generare nel Paese anche un indotto, soprattutto in aree che oggi hanno difficoltà anche dal punto di vista industriale”. (ANSA).