Si intitola “Franco Quattrone, storia di un uomo perbene”, il documentario che racconta la vita del politico reggino, rappresentante di punta di quella Democrazia Cristiana calabrese, in grado di poter incidere profondamente sul tessuto sociale ed istituzionale di Reggio Calabria, realizzando attività concrete per lo sviluppo successivo di diversi settori sociali ed economici. La vita di Franco Quattrone, del suo impegno politico e nelle istituzioni, i suoi successi e gli amari episodi che l’hanno caratterizzata a cavallo tra gli anni ’90 e 2000, l’hanno voluta raccontare i figli Maria Francesca e Giuseppe, a 10 anni dalla sua prematura scomparsa, il 2 novembre del 2012, attraverso un docufilm che punta a restituire dall’oblio mediatico, un politico e un reggino, che ha contribuito a costruire gran parte della storia contemporanea di Reggio Calabria.
Il documentario che andrà in onda in anteprima sull’emittente reggina ReggioTV, sabato 26 novembre la mattina alle 9:00, alle 13:30, dopo la replica del tg intorno alle 17:00 e la sera alle 20:30 e alle 23:30 e domenica 27 novembre alle 9:00, alle 16:15 e alle 20:30, con la regia di Brando Bartoleschi, vuole rinnovare la memoria di nostro padre – hanno affermato Maria Francesca e Giuseppe Quattrone – per parlare di lui, di quanto di bello ha fatto per questa città e per i suoi cittadini che amava tanto. Tanto da non volersi mai trasferire altrove nonostante la pressione mia e di mio fratello Giuseppe che studiavamo fuori tra Roma e Milano”.
“La voglia di raccontare chi era nostro padre – ha aggiunto Maria Francesca Quattrone – la voglia soprattutto di ridare dignità alla sua figura ha fatto scattare in noi l’esigenza di un racconto. Ma sarebbe stato troppo di parte un documentario realizzato da un figlio. Mio padre, lo ricordo certamente come un politico di grande carisma, un uomo che ha dato tutto sé stesso alla città di Reggio Calabria, che amava più di ogni altra cosa al mondo, e alla Calabria che immaginava terra di grandi potenzialità. Come padre era un uomo dolce e autorevole al tempo stesso, come politico era votato alla sua missione, una missione sociale, andare incontro ai bisogni della gente e creare sviluppo e innovazione in una terra difficile”.
“Sin da subito – evidenzia Maria Francesca Quattrone – le scelte, la ricostruzione di fatti e delle persone l’ho affidata totalmente al regista Brando Bartoleschi e al team della sua casa di produzione Image Hunters. Tutti ragazzi giovani che poco sapevano della storia di Franco Quattrone, della nostra storia. Volevo che la ricostruzione fosse fatta da loro in modo puro. Senza condizionamenti. Loro hanno tessuto il filo rosso della trama e la ricostruzione della figura di un uomo, che loro stessi hanno definito “un uomo perbene”.
“Ritengo quindi questo documentario – afferma – come un momento di riflessione e memoria. Il Covid, purtroppo, ci ha bloccato durante le riprese ed abbiamo lasciato la produzione a metà, abbiamo lasciato tutto come era nel 2020, avremmo dovuto fare altre interviste e non è escluso che, d’intesa con il regista, ci sarà un seguito, dove continueremo a raccontare la sua storia, a ricordare con parenti ed amici tante altre belle cose, tanti ricordi, tante emozioni. “Oggi – conclude Maria Francesca – è arrivato il momento di raccontarlo perché sono passati dieci anni dalla sua scomparsa, e credo sia giusto ricordare Franco Quattrone e cancellare il periodo più brutto, quello delle inchieste giudiziarie ben 17 processi, finiti dopo 13 lunghi anni di sofferenze enormi, con assoluzioni piene, e la conferma di un ingiusto processo ed una ingiusta detenzione arrivate anche dalla Corte di Strasburgo. Quest’ultima sentenza purtroppo emanata nel 2013, un anno dopo la sua scomparsa”.
Il documentario ripercorre la biografia e l’ascesa politica di Franco Quattrone, dall’elezione a rappresentante degli studenti universitari a Messina nel 1960 a soli 19 anni, passando per gli importanti incarichi di governo come deputato DC e sottosegretario, fino alle ingiuste incriminazioni e successive assoluzioni per la vicenda Mani Pulite in Calabria. Una vita contrassegnata dalla passione per la politica che ha condizionato nel bene e nel male la sua intera esistenza. La vita di un politico che è anche uno spaccato della storia del nostro Paese e degli anni (dal ‘70 al ‘92) che hanno segnato i più importanti cambiamenti storici e sociali da cui ha avuto origine la recente evoluzione della politica dell’Italia dagli anni ‘90 ad oggi. La linea guida del racconto è rappresentata dalle interviste fatte da sua figlia, Maria Francesca Quattrone, alle persone che hanno conosciuto il padre: familiari, giornalisti, medici, avvocati e uomini politici. Le varie testimonianze serviranno a delineare da diversi punti di vista il profilo di un uomo che ha avuto un ruolo di grande rilevanza nella storia politica del proprio paese e della propria regione, la Calabria, ma anche nei cuori di chi lo ha conosciuto e gli è stato accanto nei momenti più difficili.
Franco Quattrone è morto a Pavia, dove era ricoverato per gravi motivi di salute, il 2 novembre del 2012, aveva 71 anni. E’ stato uno dei grandi protagonisti della storia della Democrazia Cristiana e della prima Repubblica. Figlio d’arte, suo padre Giuseppe Quattrone è stato sindaco di Reggio Calabria dal 1961 al 1963. Ha iniziato a fare politica sin da ragazzo, prima nel movimento giovanile della DC, poi in Parlamento e al Governo. A 29 anni è stato presidente dell’ospedale Riuniti di Reggio Calabria, facendo arrivare diverse professionalità mediche in grado di portarlo all’eccellenza. Negli anni ’70 diventa consigliere e assessore al Comune di Reggio e nel 1979 viene eletto, per la prima volta, alla Camera dei Deputati. Successivamente diventa sottosegretario di Stato al Lavoro con i governi Cossiga I e II, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega per la funzione pubblica nei governi Forlani, Spadolini I e II e infine sottosegretario alla Sanità con il governo Fanfani V. Laureato in Giurisprudenza, è stato anche professore universitario, presidente della Camera di commercio di Reggio Calabria, presidente dell’Unioncamere regionale, presidente del Centro commercio estero della Calabria e componente la giunta esecutiva nazionale di UnionCamere, è stato anche uno dei segretari regionali della DC più influenti e più apprezzati del partito.