CATANZARO – 12 GENNAIO 2023. La preoccupazione per il futuro ma anche la speranza che le cose possano cambiare, a patto che ci sia <<la giusta attenzione al mondo delle imprese>>. Il segretario di Confartigianato Calabria, Silvano Barbalace, non è pessimista sulle prospettive del 2023 ma – conversando con l’AGI – mette in fila una serie di priorità che ritiene indispensabili per evitare il definitivo crollo del mondo produttivo regionale: prima fra tutte, la semplificazione delle procedure burocratiche e poi una corretta visione del contesto calabrese, fatto di piccole realtà imprenditoriali che “devono essere accompagnate” nella loro crescita.
“Sul finire del 2022 abbiamo registrato segnali di vitalità delle nostre imprese, in particolare nell’export nel settore agroalimentare”, esordisce Barbalace. Ma questo non basta. “Ovviamente – aggiunge il segretario di Confartigianato Calabria – pesa fortemente la crisi energetica che ha caratterizzato la chiusura del 2022 con aumenti importanti dei costi dell’energia: si ricorderà che a ottobre noi abbiamo lanciato l’allarme sul fatto che venticinquemila aziende calabresi erano a rischio chiusura per i rincari energetici. Ora il 2023 si è aperto con una situazione difficile, ma riteniamo che le aziende abbiano tutte le carte per procedere. Ma questo può avvenire – sostiene – se c’è da parte del governo centrale e da parte del governo regionale la giusta attenzione al mondo delle imprese. Un dato tengo a evidenziare: non è possibile – spiega Barbalace – che il governo nazionale dialoghi con la nostra organizzazione – la premier Giorgia Meloni alla nostra assemblea nazionale ha parlato di un patto di fiducia tra lo Stato e gli imprenditori – mentre a livello regionale non abbiamo di fatto mai incontrato il governatore Occhiuto e abbiamo uno scarso dialogo con i Dipartimenti regionali, fatta eccezione per quello dello Sviluppo economico. Ci auguriamo per il 2023 che ci possa essere un rapporto di fiducia e di collaborazione”.
Sul piano concreto, per Confartigianato Calabria ci sono alcune misure da mettere in campo a breve: “A livello nazionale due sono le questioni prioritarie nell’immediato da parte del governo centrale, e cioè – rimarca Barbalace – la risoluzione dei crediti incagliati sui bonus edilizi, rispetto alla quale noi proponiamo come soggetto deputato un compratore di ultima istanza quale Cassa Depositi e Prestiti, e gli oneri generali di sistema che determinano un costo considerevole sulla bolletta dell’energia elettrica per le imprese e che richiedono un intervento strutturale”. Ci sono poi le questioni legate alla necessità dello snellimento e della maggiore efficienza della macchina amministrativa. “A livello regionale – afferma Barbalace – ci aspettiamo una riconferma del Fondo per l’artigianato, che sta dando ottimi risultati alle imprese, e la messa in campo di alcuni strumenti che possono aiutare le imprese a uscire fuori dal mercato locale. Nella manifestazione ‘Raccontarti’ che abbiamo organizzato a Catanzaro è emersa l’esigenza di essere sostenuti con prodotti come i voucher, cioè prodotti snelli e facilmente spendibili per le aziende, più funzionali all’obiettivo della competitività delle nostre aziende nei mercati nazionali e internazionali. Chiediamo poi, sul piano delle politiche attive del lavoro, che ci sia una reale coincidenza tra le richieste del mercato, cioè le esigenze delle imprese, e la formazione. Ovviamente tutto questo – rileva il segretario di Confartigianato Calabria – presuppone un sistema di pubblica amministrazione efficiente, un sistema infrastrutturale efficiente, una sanità efficiente, Zes che finalmente possono prendere realmente il via. Dobbiamo cercare di concretizzare questi elementi”.
Sul piano della semplificazione burocratica qualche piccolo passo avanti è stato fatto a livello regionale, “ma i tempi per l’erogazione dei contributi – lamenta – sono ancora troppo lunghi: faccio l’esempio del bando Imprenditoria femminile, pubblicato a febbraio 2022 ma con graduatoria pubblicata solo qualche giorno fa”.
Per Barbalace, inoltre, in Calabria è necessaria anche una diversa impostazione metodologica: “Spesso si perde di vista il reale contesto della Calabria, perché pensiamo sempre che qui ci siano la Silicon Valley, la grande industria e le grandi imprese, mentre invece in Calabria predominano le piccole realtà e le microimprese, aziende che devono essere accompagnate nel crescere non in termini dimensionali ma innalzando la loro qualità, affinché possano diventare competitive, e questo lo si può fare con la concertazione con le parti sociali e con azioni di accompagnamento, e con una visione corretta della realtà. Altrimenti – sostiene il segretario di Confartigianato Calabria – rischiamo di fare i soliti bandi con milioni di euro che incentivano sempre le solite aziende”. Quanto al capitolo Pnrr, “da tempo – osserva Barbalace – è stata istituita una cabina di regia ma poi ne abbiamo perso traccia. Abbiamo sempre appreso dalla stampa di incontri del presidente della Regione con Confindustria, con i sindacati, ma noi non siamo mai stati convocati. Ed è da almeno un anno che stiamo evidenziando le difficoltà di attuazione da parte dei Comuni a causa della carenza di personale e risorse”.
Infine, Barbalace si sofferma su due temi oggi al centro del dibattito politico: “Sull’autonomia differenziata condivido la posizione del presidente della Regione Occhiuto, nel senso che se ne può parlare ma nel momento in cui ci sono le premesse. Se realizzata con le condizioni attuali l’autonomia differenziata relegherebbe la Calabria ancora più in fondo. Su una cosa invece – conclude il segretario di Confartigianato Calabria – siamo al momento contrari, sul fatto che oggi si discuta del Ponte sullo Stretto: noi diciamo che il Ponte sullo Stretto va bene, ma dopo che sono state realizzate le infrastrutture direi minime in Calabria, a partire dalla Statale 106”. (AGI)