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“Resto al Sud” è una promessa

L'incentivo Invitalia ha assicurato in Calabria più di seimila posti di lavoro tra le imprese dei liberi professionisti

di Helena Pedone

(ANSA) – CATANZARO, 18 GEN – E’ di 1.960 progetti finanziati, che hanno attivato oltre centotrenta milioni di euro di investimenti sul territorio e creato o salvaguardato 6.421 posti di lavoro, in Calabria, il bilancio dei primi cinque anni di Resto al Sud, l’incentivo di Invitalia che sostiene la nascita e lo sviluppo di nuove attività imprenditoriali e libero professionali da parte di chi ha un’età compresa tra i 18 e i 55 anni. E’ quanto fa sapere Invitalia, l’agenzia per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa. Entrando nel dettaglio delle province a Cosenza sono stati finanziati 875 progetti con oltre 60 milioni di euro, creando un’occupazione che sfiora le 3.000 unità; seguono Reggio e Catanzaro con 505 e 278 progetti approvati e finanziati rispettivamente con quasi trentaquattro milioni di euro e diciotto milioni di euro (1.582 e 909 nuovi posti di lavoro). “Anche a livello nazionale i numeri, 14.221 imprese finanziate e 51.630 nuovi posti di lavoro, certificano – è detto in una nota – la capacità di Resto al Sud di contrastare la decrescita demografica, non solo in Calabria, ma in tutte le aree disagiate del Paese, di ridurre divari e diseguaglianze, di rilanciare la crescita del Mezzogiorno e di facilitare chi decide di farvi ritorno o di restarvi, facendo impresa, creando nuovo lavoro e dando così impulso allo sviluppo economico del territorio”. “Da cinque anni, infatti – riporta ancora la nota – Resto al Sud rappresenta una concreta possibilità di uscita dalla condizione di difficoltà per un universo di lavoratrici e lavoratori in grado di esprimere una progettualità d’impresa qualificata e consapevole, uno strumento ‘anti-crisi’ ad ampio raggio, forte anche del suo progressivo potenziamento che nel tempo si è tradotto nell’apertura alle libere professioni, nell’estensione dell’ambito geografico di intervento e nella maggiore incidenza del fondo perduto, che è salito al 50% (l’altra metà è erogata come finanziamento bancario a tasso zero, garantito dal Fondo di Garanzia per le PMI). Le agevolazioni coprono il 100% delle spese di start up o sviluppo d’impresa, con un finanziamento massimo che può arrivare fino a 200.000 euro nel caso di società composte da quattro soci”. (ANSA).

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