Tempo di presentazioni in casa Reggina: nella giornata odierna è stato ufficializzato alla stampa il responsabile del settore giovanile Giuseppe Geria. Una straordinaria figura che porterà competenze, esperienza e tanto lavoro ad un settore che è stato stagnante per diversi anni. Un altro tassello è stato inserito nell’organigramma societario e soprattutto un uomo che porterà nuovi valori ai giovani amaranto.
Il patron Felice Saladini in conferenza stampa, insieme al presidente Cardona, ha presentato Giuseppe Geria : “Ci tenevo a dare il mio benvenuto al direttore Geria e questo è un ulteriore passo verso il piano che siamo prefissati. Il settore giovanile lo abbiamo spesso portato all’attenzione per far crescere il settore. E questo importante passaggio e competenza che inseriamo all’interno del club è un obiettivo che raggiungiamo. Noi abbiamo raggiunto molti obiettivi e sono uno molto ambizioso e sognare. Ho istituito il miglior CdA in circolazione, abbiamo ingaggiato Pippo Inzaghi. Dobbiamo avere l’attenzione sul territorio e sulla comunità che deve essere un punto di riferimento per la Calabria. Non è un tema di giocatori in più o meno, abbiamo un mister eccezionale, un gruppo straordinario e il direttore Taibi sta mantenendo la sostenibilità dovrà portare avanti il progetto. Stiamo avendo un riscatto grazie al lavoro e con l’impegno possiamo raggiungere gli obiettivi. I ragazzi stanno facendo un lavoro straordinario e siamo secondi in classifica. Dobbiamo costruire un club di Serie A, che ha costruito in ogni settore, area e attività con competenze, lavorato con impegno. Lo stiamo facendo senza nessuna ansia e con umiltà e ambizione e questo ci ha portato Geria, ottenere soddisfazioni e al secondo posto in classifica .
Il presidente Cardona ha spiegato che: “La società sta percorrendo degli step importanti e fondamentali come il settore giovanile. Storicamente una società professionistica deve avere un settore importante. La società ha delle idee chiare: in beve tempo deve essere competitiva fra le squadre giovanili. E’ un obbligo imprenditoriale e verso il nostro territorio. Deve essere un punto di riferimento e un modello. La nostra società vuole immettere uomini, persone che rispettano le regole. Lo sport deve avere quei valori che favorisca la buona formazione giovanile. Guarderemo l’evoluzione sportiva e voglio dei ragazzi che abbiano dei valori. Ringrazio Martino per aver avviato il progetto e sono grato al lavoro che ha svolto. Ringrazio Franco Iacopino che per noi è stato un punto di riferimento e realizzato uno scouting importante. Grazie alla sua esperienza ci ha dato indicazioni e aiutato a scegliere bene. La società ha scelto Geria per le sue competenze e qualificazioni e principalmente per le sue qualità umane e trasparenti. E’ stata la professione e le competenze che ha per proiettarsi verso questo importante obiettivo che abbiamo prefissato. Lui sarà l’unico responsabile del settore giovanile e gli abbiamo chiesto di vedere bene il territorio. La Reggina è fiera di questa scelta perché è un punto di arrivo. Con lui l’altro giorno abbiamo parlato di un progetto che in Europa ha dato ottimi rapporti, come l’Atletico Bilbao, ovvero una società che ha visionato bene il territorio. Geria sarà il nostro punto di riferimento sia in ambito nazionale che internazionale. Gli auguro un buon lavoro. Il rapporto sarà pluriennale, ovvero fino al 2026 e la società ha sta pensando ad oltre. Dovevamo affrontare degli step importanti che ci ha preso diversi mesi e sono andati fortunatamente bene come la riconversione del debito col tribunale. Rispetto a 20 anni fa il settore giovanile è cambiato e la nostra società è neofita. Abbiamo un imprenditore che è il leader in campo nazionale e ognuno di noi deve farsi valere e guardare al futuro”.
“Quando è iniziato il mercato, abbiamo detto al nostro direttore (per scherzo) di mettersi la giacca, perché nella tasca destra deve mettersi in tasca la classifica della Reggina. La squadra ha fatto un mercato estivo come quello che fanno i club seri. Siamo arrivati a gennaio da secondi in classifica e non è vero che non può fare mercato, ma lo farà con la sostenibilità e nessuna ansia. La nostra società a viso aperto ha affrontato un debito straordinario creato da vecchie società. Abbiamo una rosa importante e punta seria. Gori era considerato un astro nascente a Cosenza, abbiamo Santander, Galabinov. Quello che vi chiedo e di guardare le cose come stanno. Noi dobbiamo fare bene come abbiamo fatto finora. La squadra ha dimostrato di essere in seconda posizione grazie ad una società sana. Ad aprile finisce il termine del rapporto del debito, faremo una grande festa che non so quante società possono permettersi. L’aver concordato col Tribunale il debito è una grande cosa. La società è aperta a tutto nella solidità della sostenibilità e guarda al futuro. Credo che Reggio Calabria si meriti una stabilità dopo 10 anni. Per questo dobbiamo contestualizzare e siamo sereni e quello che si deve fare si farà nell’equilibrio economico. Abbiamo l’ansia di lavorare bene e di creare un sistema sostenibile e stiamo lavorando per lo stadio. La gente se viene o non viene noi faremo un buon spettacolo e facciamo il nostro. Siamo consapevoli di lavorare di più nell’organizzazione generale nel sistema calcio reggino. Abbiamo un bacino di utenza di 30 anni fa, ma questa società vuole andare oltre alla partita e fare qualcosa di importante per il territorio. In trasferta riempiamo sempre settori”.
Giuseppe Geria ha spiegato quali sono state le motivazioni della scelta della Reggina: “Voglio ringraziare la società e le persone qui accanto a me che mi hanno dato fiducia. Sono stati loro che mi hanno dato la scintilla per iniziare questa avventura. Deve essere una piccola comunità vicina e formare un gruppo forte per alimentare i sogni dei ragazzi. Oltre al campo, il ragazzo va educato e proveremo con la società e il gruppo dirigente insieme a tutti gli altri a portare un’attitudine a diventare professionisti per farli entrare in prima squadra. Con Martino e Iacopino mi lega un rapporto affettivo. Col direttore mi sono confrontato e mi confronterò per avere una visione generale. Porterò un nuovo pensiero, delle nuove linee guida e un aiuto alle figure tecniche che rappresenti i valori della società. Oggi servono delle basi morali per creare una professione e il calciatore si sta evolvendo. Il calcio è diventato imprevedibile a causa delle molteplici varianti. Il ragazzo deve fare esperienza e non deve mai rischiare e deve fare gli errori che servono. Se ho sbagliato e ho la capacità di apprendere farò meglio. Il giovane oggi ha altre distrazioni, ma le squadre del Nord vengono a pescare in Calabria e Sicilia. Magari noi potremmo fidelizzare le società dell’hinterland e provare a realizzare delle sinergie e uno scambio che porti ai ragazzi a migliorarsi.