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Primarie, nuova fase per il Nuovo Partito Democratico reggino

In tutti i partecipanti c’è la convinzione che dal Congresso debba uscire una classe dirigente autorevole e autonoma disinteressata a rendite di posizione

di Giovanna Triolo

Il 21 gennaio scorso è giunta al termine la prima fase del processo volto a costituire il Partito Democratico durante l’Assemblea Nazionale. Si apre adesso la fase congressuale con il voto degli iscritti ai congressi dei circoli territoriali al fine di selezionare le candidature in campo in vista delle primarie il 26 febbraio. Venerdì 20 gennaio si è costituito, a Reggio Calabria, il Comitato Provinciale reggino a sostegno della candidatura di Elly Schlein alla segreteria nazionale del PD.

Fanno parte del comitato Giovanni Nucera, coordinatore Provinciale area DEMS Reggio Calabria, Tito Nastasi della  Direzione Nazionale  Articolo 1, il segretario Provinciale del PD Antonio Morabito, il già  componente dell’Assemblea Nazionale PD Giuseppe Morabito ex presidente della Provincia di Reggio Calabria, Barbara Panetta, portavoce della conferenza delle donne democratiche della Città Metropolitana di Reggio Calabria, e i coordinatori dei comitati già attivi in molti territori: Villa San Giovanni, Enzo Musolino, sulla Piana dove è già attivo a Polistena e Cinquefrondi con Michele Galimi e Gianni Laruffa, Simone Marafioti, consigliere comunale di Taurianova  che stanno lavorando per estendere la partecipazione a tutti i paesi della zona, sulla Ionica con la presenza di  Mimmo  Marcianò Direzione  Regionale PD e membro della Commissione Congressuale provinciale, Carmelo Schimizzi già assessore del Comune di Montebello, gli assessori, Nicola Gara di Taurianova, Paolo Gramuglia di Bagnara, Franco Orlando di Bova e Giuseppe Romeo. 

Il gruppo di lavoro ha rimarcato la necessità stabilire un’identità e un programma stabile di ciò che dovrebbe essere un nuovo partito di sinistra, ad impronta laburista, riformista, appartenente a una ideologia politico culturale di un socialismo occidentale. Si è ritenuto, proprio per questi motivi, che il programma della candidata Elly Schlein possa rispondere al meglio a queste istanze.

In tutti i partecipanti c’è la convinzione che dal Congresso debba uscire una classe dirigente autorevole e autonoma disinteressata a rendite di posizione in grado di riconnettersi alla parte più povera della società e di affrontare il tema drammatico del lavoro e della disoccupazione e della crescita esponenziale delle disuguaglianze sociali.

I presenti alla riunione hanno quindi ribadito che “Il Manifesto per il nuovo Pd – ci consegna in questo tempo difficile un quadro aggiornato delle sfide per la giustizia sociale e ambientale, l’inclusione e l’uguaglianza nella dimensione di sostenibilità che promette futuro. Un lavoro collettivo che proseguirà nell’impegno costante di rispondere ai bisogni delle persone, di promuovere opportunità, diritti e lavoro in una compiuta democrazia paritaria”.

“La proposta di Elly – ci dà la speranza di rinnovare il Pd rendendolo più aperto e attrattivo per i giovani e le donne e per chi si impegna nei movimenti per la pace, i diritti, contro le discriminazioni, per il clima. Un partito di sinistra, plurale, con più democrazia interna e partecipazione degli iscritti e di chi vuole accompagnarci nelle nostre battaglie con una rinnovata fiducia nella politica e nelle istituzioni”.

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