È Maria Brunella Stancato, calabrese, la prima presidente nazionale dell’Aira. L’associazione degli anziani alla quale hanno aderito già oltre cento organismi in tutta Italia è stata ufficialmente costituita a novembre scorso, a Roma.
Il 30 gennaio, a San Vincenzo La Costa, avrà luogo la prima assemblea pubblica della regione. Ad Aira hanno ad oggi aderito ben quarantuno enti del Terzo Settore provenienti dalle cinque province calabresi. Oltre alla presidente Stancato, la Calabria ha designato anche il tesoriere nazionale, responsabile dei rapporti con i partner: Antonio Volpentesta.
“Ci sentiamo carichi di responsabilità, ma fiduciosi che la categoria degli anziani trovi in noi dei condottieri capaci e determinati nel portare avanti progettualità che mirano anche a colloquiare con gli enti locali, regionali e anche con il governo centrale proprio perché una rete associativa può e deve avere un rapporto diretto con gli amministratori che si occupano della gestione della vita sociale delle persone”, le prime parole del neo eletto presidente.
“L’invecchiamento della popolazione è un fenomeno globale: nel 2019 sono state censite più di settecentotre milioni di persone con età pari o superiore a sessantacinque anni nel mondo. L’Italia è seconda al mondo per longevità soltanto al Giappone. In Italia, nel 2020, più di quattordici milioni di persone appartengono alla fascia di età over 65 e nei prossimi anni arriveranno a superare i venti milioni di over 65”. E una nuova emergenza sociale- dichiara la presidente Brunella Stancato- si è diffusa silenziosamente nel nostro paese: la presenza massiccia di persone anziane (over 74) che vivono sole: 2.5 milioni di persone. Rappresentano il 4% circa della popolazione complessiva, ma ben il 40% delle persone va oltre i 74 anni di età”, spiega.
Quali gli obiettivi posti? “Ci batteremo, nei prossimi anni, affinchè i centri di aggregazione culturali o circoli ricreativi non siano chiusi o, peggio ancora, smantellati per cronica mancanza di fondi (noi riteniamo per cronica mancanza di volontà)”, i primi intenti di Aira.
Nelle prossime settimane l’associazione si iscriverà al RUNTS nel Registro delle Reti associative nonché nel registro delle Aps, ponendo rilevanza alla promozione della socializzazione in età adulta. “La socializzazione è il processo attraverso il quale gli individui apprendono le capacità, gli atteggiamenti e i comportamenti relativi ai ruoli sociali. Grazie ad essa si compie la continuità sociale, dal momento che consente di trasmettere norme e valori da una generazione a quella successiva. In sostanza il processo di socializzazione è ciò che garantisce la riproduzione di una cultura”, afferma il presidente Stancato.
Stare in gruppo aiuta a vivere meglio? “Sentire di appartenere a una comunità serve a migliorare la propria vita di relazione, a sentirsi utili, a farsi accettare, a migliorare nel confronto con gli altri. L’associazione – asserisce la Stancato- ha come sua principale missione la valorizzazione ed il ruolo degli anziani come risorsa insostituibile per la famiglia e per la società civile. Siamo convinti che con il nostro lavoro e i nostri progetti riusciremo a orientare le politiche socio-sanitarie verso lo sviluppo di programmi che favoriscano una sana longevità e promuovano il benessere lungo tutto l’arco della vita”.
In Italia non esiste una normativa precisa che regolamenti i centri di aggregazione per anziani, e di conseguenza preveda risorse economiche per gli stessi, sia perché la persona adulta viene vista solo come essere bisognoso di cure sanitarie. “Noi siamo convinti che la migliore cura per vivere in salute sia certamente fare prevenzione, ma anche stare insieme agli altri, confrontarsi e sentirsi utili alla società civile. La nostra associazione è presente in nove regioni e conta oltre cento associazioni ad un solo mese dalla sua nascita”.