In località Monte Scapparone, sul versante orientale del Parco d’Aspromonte, un gruppo di escursionisti ha ritrovato un esemplare di lupo adulto riverso sull’asfalto e con un grosso foro sul petto provocato da un colpo di fucile. L’animale, rientrante tra le specie protette per il suo eterno conflitto con l’uomo, pare sia stato ucciso altrove e in seguito abbandonato sul luogo del rinvenimento per depistare le indagini. Interpretato inoltre dal Gruppo antibracconaggio Adorno come un chiaro atto criminale di impronta mafiosa, sembrerebbe teso a dimostrare all’opinione pubblica l’inadempienza delle attività di sorveglianza del Parco, responsabile invece per i volontari di aver omesso il ritrovamento. Dal 2013, tra Brancaleone, Condofuri, l’Amendolea, numerosi sono stati i reati alla fauna verificatisi con simile crudeltà. Il timore cresce in vista della eventualità di una caccia di selezione con la quale il Parco intende contrastare la peste suina: sebbene ricada sui soli cinghiali rischia di legittimare l’uccisione di altre specie.
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