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Reggio: quartiere Giudecca, un tesoro inesauribile

Rimessa a nuovo da volontari operosi, preme ora che l'area venga preservata dai cantieri del tapis roulant

di Helena Pedone

Grazie alla febbrile dedizione dei volontari, la scalinata monumentale di Via Giudecca che contrassegna la presenza dello storico quartiere ebraico di Reggio Calabria, può ora godere del decoro che merita.

Scrigno di preziose testimonianze archeologiche proprie della cultura materiale della città, l’area attende la prosecuzione dei lavori relativi al cantiere del tapis roulant che dovranno rivelarsi delicate operazioni di scavo affinché quanto sommerso emerga in stato leggibile.

“Nel Museo Archeologico Nazionale Reggio Calabria al livello D” – racconta sulla piattaforma Facebook Angelina De Salvo, una delle volontarie dedite alla riqualificazione dell’area –  ” è esposto un frammento epigrafico che è una testimonianza fondamentale della presenza a Rhegion di una comunità ebraica organizzata ne IV sec. d. C. La lettura integrativa proposta dagli studiosi fa anticipare il genitivo greco Iουδαιων, dei Giudei dalla parola συναγωγη, Sinagoga. In epoca medievale il quartiere giudaico sorgeva in prossimità della cinta muraria tra Porta Mesa e la Porta Amalfitana, mentre la Sinagoga era situata nei pressi della chiesa di S. Barbara e della Porta di Mezzo. Di certo, la comunità giudaica doveva essere fiorente nel comprensorio reggino, come testimonia la Sinagoga del IV secolo d. C. di Bova Marina, ricca di mosaici, tra le più antiche in Occidente presso il Museo e Parco Archeologico Archeoderi di Bova Marina – DR Musei Calabria. Ringrazio la collega Daniela Costanzo archeologa e Carmelo Malacrino direttore del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria per le informazioni che mi hanno dato.
Ricordo inoltre che nella storia della tipografia, Reggio Calabria può vantare di essere stata l’origine del libro ebraico e infatti apparve qui il 5 febbraio 1475, il primo libro stampato interamente con caratteri ebraici: il Commentarius in Pentateuchum di Salomone Jarco, rabbino, stampato da Abramo ben Garton in un volume in-folio di 116 carte. Di questo preziosissimo libro si conoscono gli esemplari della @Biblioteca Paladina di Parma e della Bodleian Library di Oxford. E speriamo di poterlo avere un giorno in mostra a Reggio Calabria”.

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