Nel 2023 sono ancora troppo numerosi gli incidenti sul lavoro, spesso l’epilogo di queste vicende non si limita a qualche contusione ma evolve in vere e proprie tragedie. Oggi a Catanzaro si è tenuta una conferenza sulla sicurezza sul lavoro con la partecipazione del segretario generale della Cgil Area Vasta Catanzaro-Crotone-Vibo, Enzo Scalese.
“L’elenco delle vittime del lavoro continua ad allungarsi in maniera impietosa. Alla notizia della lavoratrice di Limbadi il cui braccio è stato tranciato da un macchinario, si aggiunge quella di un operaio di 54 anni rimasto schiacciato sotto un camion a Lamezia Terme. Più incidenti e oltre mille morti sul lavoro in un anno. Siamo vicini alle famiglie delle vittime ed esprimiamo vicinanza alla lavoratrice rimasta gravemente ferita, e siamo consapevoli che il momento delle parole deve essere sostituito da quello dei fatti: deve essere aumentata la sicurezza sui luoghi di lavoro, bisogna agire sulla prevenzione e sulla formazione e anche per sostenere la cultura della sicurezza partendo dalla scuola”
“Le denunce presentate all’Inail tra gennaio e dicembre 2022 indicano un aumento degli infortuni, che sfiorano quota 698mila e segnano un +25,7% rispetto al 2021. In aumento tra i più giovani: 196 le vittime tra i 25-39enni (153 nel 2021), mentre le vite spezzate tra gli under 20 sono state 22 (10 nel 2021). Aumentano anche le patologie di origine professionale denunciate, che sono state 60.774 (+9,9%) – spiega Scalese partendo da recenti dati nazionali – . Si tratta di numeri che il mondo del lavoro non si può più permettere prima di tutto dal punto di vista umano. Sul tavolo delle Prefetture chiamate a vigilare sulla concretezza dei protocolli devono arrivare misure concrete di prevenzione, aumento delle tutele e correttivi che rendano più efficaci i controlli. Sicurezza e lavoro sono due facce dello stesso diritto ad una vita dignitosa, per cui istituzioni, imprenditori e sindacati devono stringere un patto oltre le posizioni contrapposte della dialettica sociale”.