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Massimo Taibi racconta il mercato amaranto: “Mi sono fatto garante dell’operazione di acquisizione del club”

Il dirigente sportivo Massimo Taibi ha raccontato il mercato della Reggina svelando le motivazioni delle trattative andate in porto

di Filippo Francesco Idone

In mattinata, il direttore sportivo Massimo Taibi è intervenuto in conferenza stampa dal Centro Sportivo Sant’Agata, rispondendo alle domande degli organi d’informazione sulle operazioni concluse nella sessione invernale del calciomercato.

Innanzitutto, ci tengo a ringraziare sentitamente il patron Felice Saladini. Se oggi siamo qui a parlare di mercato, il merito è suo e quello che è stato fatto da giugno a oggi è sotto gli occhi di tutti. Mi sono fatto garante dell’operazione di acquisizione del club, perché Reggio Calabria non poteva scomparire, sportivamente parlando, dai radar. Le operazioni di gennaio sono state effettuate rapportandoci costantemente ai parametri di sostenibilità. Questo è stata una delle sessioni di calciomercato più povere degli ultimi 15 anni. In Serie B, eccezion fatta per Palermo e Frosinone, tutti si sono mossi senza fare spese folli“.

Sui nuovi acquisti: “Avevamo ben chiari sin da subito gli obiettivi da raggiungere. Abbiamo messo dentro giovani importanti, un portiere e un difensore che ci garantiscono esperienza. Ionita? Si era proposto a Inzaghi, sia a luglio che in questi ultimi giorni di mercato. Sapete come la penso: chi viene a Reggio Calabria deve essere convinto al cento per cento“.

I rinnovi di Cionek e Menez: “Su Thiago stiamo lavorando, siamo abbastanza avanti nella trattativa. Per quanto riguarda Jérémy, condividiamo lo stesso pensiero: a marzo ci siederemo a tavolino e capiremo la soluzione migliore per entrambi”.

Sul futuro da costruire: “Il settore giovanile rappresenta la priorità. L’innesto di Giuseppe Geria è una garanzia rispetto al lavoro che si vuole portare avanti. Ci stiamo dotando di un’importante rete scouting, abbiamo già attenzionato dei calciatori. Siamo consapevoli che il futuro passa anche e soprattutto da chi verrà su dalle selezioni giovanili“.

In chiusura, un pensiero su PalermoReggina: “Sono nato a Palermo e amo le due città, la loro gente. Paradossalmente ho trascorso più tempo a Reggio Calabria. L’affetto che mi lega a questa piazza delle volte mi porta ad essere poco razionale, ma opero sempre per il bene della Reggina“.

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