Chi conosce bene i Depeche Mode, sa bene che non sono stati mai restii ad affrontare particolari tematiche. Così dopo sei lunghi anni, Dave Gahan & co. ritornano con il nuovo album “Memento Mori”, trainato dal nuovo enigmatico singolo: “Ghosts Again”. Il brano, supportato da un videoclip dagli echi “Bergmaniani” è diretto dal fotografo e regista olandese Anton Corbijn. Il poliedrico artista olandese non è nuovo a collaborazioni soprattutto in ambito Rock and Roll, avendo diretto videoclip significativi anche per gli U2, Sting, Echo & the Bunnyman, Red Hot Chili Peppers, Arcade Fire e gli stessi Depeche Mode in diverse occasioni. Il perfetto connubio tra malinconia e gioia, per stessa ammissione di Gahan, viene esaltato da un brano dai contorni emozionali malinconici ispirati all’amico e compianto Andy “Fletch” Fletcher, bassista e tastierista della band, scomparso nel 2022.
“Memento Mori” chiaramente riprende la locuzione latina utilizzata dagli antichi romani come ad indicare l’illusorietà dell’esistenza, e rappresenta il quindicesimo album in studio della band originaria di Basildon. L’intero lavoro è stato pensato durante la fase più acuta della pandemia da Covid-19 e molti brani traggono linfa proprio da un periodo così buio per l’intera umanità. Ma i dodici brani non sono esclusivamente cupi, ma in diverse occasioni Gahan si apre alla speranza e alle emozioni positive con tutte le sue peculiarità. L’album, in uscita il 24 marzo farà da traino ad un tour mondiale che toccherà anche l’Italia il 12 Luglio allo Stadio Olimpico di Roma, il 14 Luglio allo Stadio San Siro a Milano ed infine il 16 Luglio allo Stadio dall’Ara di Bologna.
I Depeche Mode, frutto di un’epoca musicale sfarzosa ed inimitabile resistono ancora sfornando arte di grandissimo livello, e con all’attivo 100 milioni di dischi venduti e 35 milioni di fan in tutto il mondo sono perennemente in evoluzione, riuscendo ad influenzare anche gli artisti di nuova generazione. Memento Mori, prodotto insieme a James Ford e Marta Salogni è destinato a scrivere una nuova pagina non soltanto della storia della band, ma anche della musica. Così da ispirare nuove generazioni che non si sentono parte della massa, ma abbracciano un certo tipo di arte come una ventata d’aria fresca per sfuggire all’omologazione.