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Occhiuto chiede la riqualificazione del rigassificatore di Gioia Tauro

"Iren e Sorgenia sono pronti a realizzarlo. Hanno tutte le autorizzazioni e lo finanzierebbero loro, deve solo essere qualificato"

di Giovanna Triolo

Il Presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto è intervenuto al Feuromed di Napoli, il primo Festival Euromediterraneo dell’Economia.

Occhiuto si è esposto su una risorsa miliare ma poco sfruttata della Calabria: il rigassificatore della città di Gioia Tauro. “Il rigassificatore  aumenterebbe enormemente il potere negoziale dell’Italia. Ci vorrebbe un intervento del Governo nazionale, utilizzando magari anche fondi Ue, per fare insieme alla Regione Calabria un grande piano di attrazione degli investimenti per l’area retroportuale di Gioia Tauro”.

“Questo hub logistico – ha aggiunto il Governatore – rappresenta un punto di forza per chi vuole insediare delle attività, perché siamo adiacenti ad un porto estremamente importante, ma se poi questi punti di forza non li concretizziamo attraverso iniziative di attrazione di investimenti, il porto di Gioia Tauro continuerà ad essere il primo porto d’Italia, ma solo per il transhipment. Per questo sto chiedendo al Governo, così come ho fatto con quello precedente, di fare il rigassificatore a Gioia Tauro”.

Nel concludere ha accennato gli enti disposti a collaborare alla realizzazione del progetto: “Iren e Sorgenia sono pronti a realizzarlo. Hanno tutte le autorizzazioni e lo finanzierebbero loro. Deve solo essere qualificato quale infrastruttura strategica dal Governo nazionale e possiamo partire con i lavori. Connessa al processo di rigassificazione ci sarebbe un’enorme piastra del freddo nella quale si potrebbe creare un grande hub dell’agroindustria per congelare i prodotti alimentari della Calabria, della Sicilia e della Campania. Il Governo nazionale dovrebbe volere il rigassificatore anche perché potrebbe produrre la metà del gas che prima importavamo dalla Russia. E se noi avessimo questa grande infrastruttura, il tetto al prezzo del gas potremmo farlo noi trattando con i Paesi dai quali esportiamo questa preziosa materia prima”.

 

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