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Il dirigente Pd Nucera ricorda l’importanza della festa del 25 Aprile

Il dirigente del Partito Democratico, Gianni Nucera, ha rafforzato l'ideologia che rappresenta la festa di Liberazione del 25 Aprile

di Filippo Francesco Idone

In questo momento delicato della vita del nostro paese, più che mai occorre ribadire con forza il valore della lotta partigiana di liberazione dal nazifascismo. Una guerra civile e patriottica di liberazione nazionale   che mise insieme uomini e donne con storie e ideologie diverse, comunisti, liberali democratici cristiani, una eterogeneità che ha rappresentato la sua principale ricchezza, in nome di un condiviso desiderio di riscatto, di indipendenza e di libertà che, messo alla dura prova dei fatti, si rivelò più tenace di ogni contrasto e costituisce il principale e imperituro valore morale della Resistenza.

E’ nella resistenza che cominciarono a farsi strada tra la gente i temi della libertà, dei diritti  della democrazia non come semplice ritorno al passato ma come partecipazione universalmente intesa in un coinvolgimento di tutti i protagonisti sociali. Pensavamo che il valore di questa nostra storia fosse ormai universalmente riconosciuto e non più messo in discussione. Invece assistiamo da parte di esponenti di questo governo, a tentativi più o meno palesi di riscrivere questa storia, invalidandone il suo valore. Contro questo revisionismo storico, occorre ribadire con forza che la verità storica non si cambia e che la nostra democrazia trova in quella battaglia il suo fondamento. Lo dobbiamo a chi ha lottato per questo e per questo ha dato la vita e soprattutto alle nuove generazioni che hanno il diritto di sapere la verità. Più che mai oggi occorre ricordare la celebre frase di Piero Calamandrei: “Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate sulle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì, o giovani, col pensiero, perché lì è nata la nostra Costituzione“.

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