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La Strada: “Chi denuncia il racket deve essere esentato dai tributi”

Secondo Saverio Pazzano, un cavillo tecnico-amministrativo impedisce l'applicazione del regolamento di cui il Comune si è dotato dal 2012

di Helena Pedone

Riceviamo e pubblichiamo:

 

La Strada torna su una questione fondamentale per gli aspetti sociali, civili e di cultura di contrasto alla ‘ndrangheta per il nostro territorio. Dal 2012 Reggio si è dotata di un regolamento per l’esenzione dai tributi locali per le imprese che denunciano il racket. Ma, come discusso diverse volte, tale regolamento è nei fatti inapplicato dal nostro Comune.

Due i motivi principali: la questione debitoria dell’Ente che non avrebbe consentito la corretta applicazione di un Regolamento comunale e le denominazioni dei tributi locali, mutate nel corso di questi undici anni.

Sulla prima questione con la conclusione del piano di rientro, a questo punto non vediamo più quali problematiche possano esistere.

Sulla seconda, con un’interpellanza, abbiamo chiesto al sindaco e al direttore generale chi debba modificare formalmente queste denominazioni: è un elemento tecnico-amministrativo, la parte politica già si è espressa con l’approvazione del regolamento. Ci sembra assurdo e kafkiano che chi denuncia oggi non possa accedere all’esenzione dovuta, perché –ad esempio- la Tarsu non esiste più e oggi si chiama in un altro modo.

Nel corso di diverse commissioni e in consiglio comunale più volte negli ultimi due anni abbiamo raccolto la volontà dell’amministrazione di applicare il regolamento, ma nei fatti non abbiamo registrato alcun intervento operativo in tal senso.

Con questa interpellanza, presentata dal nostro consigliere Saverio Pazzano, intendiamo –senza ulteriori rinvii o dilazioni- proseguire su un tema di civiltà estremamente importante.

Non ci sono più motivi per non applicare quanto sancito dal Consiglio comunale.

Saremo fermi perché le attività tecnico amministrative e gli eventuali emendamenti possano essere presentati e votati entro la discussione del prossimo bilancio di previsione: dovrà essere prevista una cifra per consentire l’esenzione dai tributi locali a chi denuncia il racket.

È un fatto di civiltà, di cultura, di giustizia. Semplicemente.

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