Una rievocazione storica di una partita a scacchi medievale, in cui i bimbi della scuola primaria di Zumpano sono stati protagonisti, impersonando i vari pezzi degli scacchi, giullari, guerrieri, tamburieri e sbandieratori. Una festa, anche. Allo spettacolo di un’ora e mezza hanno assistito circa 300 persone. Tanto che si spera nella riproposizione annuale di una giornata memorabile. “L’evento è stato la parte culminante di un progetto didattico ideato dal maestro Luigi De Marco, esperto di scacchi, e svolto con l’aiuto del tutto il team docente e l’enorme disponibilità dell’ente comunale nelle vesti del sindaco Fabrizio Fabiano e dell’assessore alla Scuola e Cultura Ernestina Amantea”, si legge in una nota. Il progetto ha avuto un duplice obiettivo: far entrare il gioco degli scacchi a scuola e poi lasciare un segno indelebile nella cultura di Zumpano. “Cimentarsi nel gioco degli scacchi, attività ludica, significa aiutare a migliorare le proprie facoltà mentali. Sono gli stessi psicologi a riferire, in uno studio pubblicato nel 2016 da alcuni ricercatori tedeschi. Secondo il quale i giocatori di scacchi, soprattutto quelli più esperti, sono in grado di attivare contemporaneamente varie parti del cervello”, hanno voluto rimarcare organizzatori ed Istituzioni. “Durante una partita elaborano strategie, scelgono piani alternativi, si focalizzano sull’obiettivo finale. In questa particolare edizione si è unita la didattica scacchistica con la storia del Comune”, riferiscono.
nfatti, da raccontare è l’episodio che si tramanda nelle strade del Comune avvenuto durante il periodo normanno, a metà tra l’epico cavalleresco e il religioso. Quale? Il famoso scontro tra San Giorgio (il bene) e il Drago (il male) su una scacchiera. Lo scontro è avvenuto attraverso una partita a scacchi, dove le due squadre rappresentavano la Corte di Zumpano (un pedone era San Giorgio) e la Corte del Drago. La partita si concluse con lo scacco matto dato dal pedone San Giorgio al re Drago. “Anche un semplice pedone può fare scacco matto, ognuno nella vita può raggiungere qualsiasi risultato se si vuole”, il messaggio educativo.
La partita, nel bel borgo, è stata ideata dal docente Luigi De Marco e poi simulata sul campo. Come contorno alla sfida anche i tamburieri, seguiti dagli sbandieratori. Quindi in scena i giullari che hanno allietato il pubblico e i duellanti. In ultimo, le corti precedute dalle insigne comunali e dai vessilli delle squadre. Ogni ruolo è stato svolto dai bambini del plesso di Zumpano, dalla prima alla quinta classe. Mentre tutti i costumi sono stati creati con materiale povero. “Scuola e cultura, storia e tradizioni: questo è il cammino tracciato dalla nostra amministrazione”, il commento del primo cittadino Fabiano che si è complimentato con tutti.