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Cosenza: la sede della Camera di Commercio riconosciuta patrimonio storico

Il Ministero della Cultura ha riconosciuto il valore culturale della storica sede della Camera di Commercio di Cosenza

di Filippo Francesco Idone

Lo storico immobile di via Calabria 33, sede della Camera di Commercio di Cosenza, viene ufficialmente dichiarato di interesse culturale ai sensi del Codice dei Beni Culturali. Il riconoscimento è stato conferito dalla Direzione generale Archeologia, belle arti e paesaggio del Ministero della Cultura che svolge le funzioni e i compiti relativi alla tutela dei beni di interesse archeologico, dei beni storici, artistici e demo-etnoantropologici, nonché alla tutela dei beni architettonici e alla qualità e alla tutela del paesaggio.

Come si legge nella relazione storico-morfologica che accompagna il decreto, l’edifico della Camera di Commercio di Cosenza sorge in una zona ad alta densità edilizia sviluppatasi nei primi decenni del Novecento dietro l’impulso dell’Amministrazione comunale di Cosenza guidata allora dal Podestà Tommaso Arnoni. La costruzione, con ingresso principale in via Calabria 33, è stata edificata negli anni 1939-1940 su progetto degli Architetti Giorgio Calza-Bini, Mario De Renzi e dell’Ing. Franco De Luca, quale “sede del Consiglio provinciale dell’Economia Corporativa. La camera di commercio rappresenta l’emblema e uno degli esiti più significativi di una fervida stagione edilizia per Cosenza, che vide la progettazione e realizzazione di una vasta porzione di città, in perfetta ottemperanza ai dettami dell’urbanistica del ventennio, con un tessuto che si dispone in maniera regolare secondo una griglia costituita da ampie strade.

La relazione approfondisce in maniera minuziosa l’architettura dell’edificio, della facciata e degli interni, soffermandosi sui rimaneggiamenti che hanno interessato la sede camerale nel corso degli anni. Nonostante tali modifiche e rinnovamenti “l’edificio resta un notevole esempio del Movimento Moderno nell’Italia meridionale, risultato sincretico di elementi futuristi, espressionisti e di chiaro stampo razionalista”. L’importante riconoscimento consentirà inoltre all’ente di beneficiare di agevolazioni fiscali tali da consentire il minor versamento dell’imposta IMU di circa 34.000 euro l’anno che saranno utilizzati per incrementare le risorse da destinare a bandi e nuove opportunità di sviluppo per le imprese.

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