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Reggio Calabria, Milia (FI) attacca: “Nessuna notizia del PSC”

Federico Milia, capogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale, critica l'amministrazione reggina riguardo al Piano strutturale comunale

di Filippo Francesco Idone

“Il Piano strutturale comunale si avvicina al traguardoannunciava l’amministrazione a dicembre 2022, dopo l’approvazione del documento in Giunta comunale. Eppure ad oggi, 14 luglio 2023, il documento non è ancora al vaglio del consiglio comunale per l’approvazione” dichiara il capogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale, Federico Milia.

“Ad oggi abbiamo un piano regolatore datato di 50 anni: i primi incarichi per la progettazione del nuovo piano risalgono al 2005, seguito da decine di osservazioni e successivamente adottato nel 2020. Dopo l’acquisizione dei pareri della Regione e Città Metropolitana – prosegue il consigliere Milia il documento era stato definitivamente approvato in Giunta comunale nella seduta di dicembre 2022”. “Sette mesi dopo l’approvazione del testo in Giunta, il piano strutturale comunale è ancora fermo. La discussione, in cui proporremo alcune modifiche che riteniamo assolutamente necessarie, e la conseguente approvazione non sono in programmazione nelle prossime sedute della commissione” denuncia Milia. “Tutto questo è assolutamente anomalo. Come mai l’iter per l’adozione di un nuovo piano, che delineerà le scelte strategiche di sviluppo e di tutela dell’integrità fisica ed ambientale del territorio, è ancora fermo? Eppure ricordo che proprio l’aggiornamento del vecchio piano regolatore sia stato uno dei punti cardine della campagna elettorale dell’ amministrazione Falcomatà alle elezioni comunali del 2020”.

 “In sede di discussione, proporremo diversi emendamenti per limitare, ad esempio, l’allargamento del centro storico, con contestuale aumento delle limitazioni, e alla riqualificazione di edifici vecchi e fatiscenti, che non rientrano tra quei palazzi storici facenti parte del patrimonio artistico della nostra città e che sono già sotto tutela della Sovrintendenza. Tutto questo per evitare – conclude Milia – quello che sarebbe un vero e proprio disastro per tutto il comparto dell’edilizia, oltre che per lo sviluppo urbanistico e paesaggistico della città.

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