Questa mattina alle ore 8.30 una delegazione delle sezioni ANPI della Piana di Gioia Tauro – Delianuova-Gioia Tauro-Rosarno, Polistena, Taurianova, Cinquefrondi e Laureana di Borrello-Galatro-Serrata – si è riunita alla stazione di Gioia Tauro per ricordare le vittime della strage del 22 luglio 1970. I presenti hanno deposto un omaggio floreale presso la targa marmorea posta all’interno della Stazione, ricordando quel 22 luglio di 53 anni fa quando verso le ore 17 si verificò il deragliamento di numerose vetture del treno Freccia del Sud diretto da Palermo a Torino, causando 6 morti ed oltre 70 feriti. Il presidente Anpi della sezione di Taurianova, Giuseppe Falleti, ha ricordato con commozione le ore successive alla strage e la solidarietà dimostrata dalla popolazione della Piana nei confronti dei feriti.
Non dobbiamo dimenticare che ci sono voluti anni perché la verità venisse a galla. In un primo momento, infatti, il fatto fu imputato al cedimento strutturale di un carrello del treno; in seguito, alla negligenza del personale che era alla sua guida. Solo dopo molti anni si è riconosciuto che il treno deragliò a causa delle bombe sui binari poste dal terrorismo neofascista e mafioso.La natura dolosa di quello strano ‘incidente ferroviario’ è stata stabilita in alcune sentenze contro la ‘ndrangheta. Questa strage è da inquadrare nella strategia della tensione: avvenne un anno dopo la strage di Piazza Fontana di Milano e precedette quelle di Brescia,del treno Italicus e della Stazione di Bologna che insieme causarono decine di morti. Una strage, organizzata nell’ambito dei moti verificatisi a Reggio Calabria a causa della designazione di Catanzaro a capoluogo della Regione: Reggio Calabria rivendica il diritto di essere capoluogo di regione, con ogni mezzo, a ogni costo. Durante le manifestazioni, componenti della criminalità organizzata collegati a frange dell’estremismo di destra, avevano ideato e organizzato azioni dirette a colpire le vie di comunicazione e gli elettrodotti. Due di questi interessarono anche la linea ferroviaria Gioia Tauro-Villa San Giovanni, appena qualche mese dopo la strage sulla Freccia del Sud.
L’ANPI vuole continuare a ricercare la verità su tutti quei fatti poco chiari del nostro territorio, per troppo tempo rimasti in sordina. L’ANPI non resterà in silenzio di fronte a quegli avvenimenti che per troppo tempo sono stati sottovalutati – a causa dei quali vittime innocenti hanno pagato con la loro vita- e dietro ai quali si celano interessi di malavita ed estremismi.