C’è un continuo allarme nell’Alto Ionio Cosentino, una criticità che sembra ormai essersi cronicizzata e alla quale sembra non si riesca a porre rimedio. La Sanità in questo lembo di terra continua ad essere lacunosa e gli interventi per porre rimedio a queste carenze strutturali latitano ormai da anni. I Sindaci dei Comuni dell’Alto Ionio da tempo ormai richiedono un intervento risolutivo per garantire ai Cittadini il sacrosanto diritto ad avere un’assistenza sanitaria adeguata agli standard nazionali. I primi cittadini esprimono tutta la loro preoccupazione, soprattutto alla luce degli ultimi provvedimenti regionali in materia di Sanità, che non lasciano ben sperare in un miglioramento dello status quo.
“Con la pubblicazione del Decreto n. 197 e 198 del 12/07/2023, – affermano i Sindaci dell’Alto Ionio – la Regione Calabria ha provveduto a disegnare la rete territoriale e ospedaliera nella Regione con il tentativo di fare una programmazione equa, uniforme e rispettosa dei bisogni dei cittadini in tutta la regione.
Da una lettura degli stessi decreti però, emerge una completa disomogeneità di trattamento dei territori. In particolare il territorio dell’Alto Jonio Cosentino appare fortemente penalizzato sia dal punto di vista territoriale che ospedaliero.
Dal punto di vista Ospedaliero, subito salta all’occhio il fatto che il presidio ospedaliero “Guido Chidichimo” di Trebisacce, da Ospedale “Generale”, si trasforma in Ospedale di “Zona Disagiata” facendo un passo all’indietro (Decreto n. 64 – Decreto Scura). La differenza è sostanziale perché non potrà avere un pronto soccorso e altri reparti ordinari. Tutto questo a differenza dell’Ospedale di Praia che invece ottiene L’Ospedale Generale completo di Pronto Soccorso. Il tutto, in attesa del completamento del Grande Ospedale della SIBARITIDE, di cui non sappiamo quali sono le sorti. Definitive. Nel frattempo la popolazione dove si curerà?”
Anche la rete di emergenza non prevede nulla nell’Alto Jonio.
“Dal Punto di vista Territoriale – continuano i Sindaci – non risulta chiaro che cosà avrà l’Alto Jonio, le sorti del Distretto Jonio NORD che attualmente comprende: Area di Trebisacce e Area urbana di Corigliano quali saranno?
Quello che si intravede anche dalla distribuzione delle strutture “innovative” della rete territoriale alla luce del Decreto 77, è che tutto verrà realizzato nell’Area di Corigliano Rossano non a caso le due COT (Centrali Operative Territoriali) sono allocate una a Rossano e una a Corigliano e l’Area di Trebisacce così vasta, ortograficamente disagiata con una popolazione tutta anziana cosa avrà? Nulla. Niente distretto, nessuna COT.
Sull’alto Jonio è stato programmato:
· Casa di Comunità Rocca Imperiale Spoke;
· Casa di Comunità Villapiana Spoke;
· Cassano Jonio: ospedale di Comunità e una casa di Comunità HUB.
· Implementazione della Telemedicina
Queste ultime strutture seppure importanti, dovranno essere riempiti di contenuti che attualmente sono solo sulla carta. La telemedicina che senza dubbio può rappresentare un catalizzatore dell’assistenza sanitaria ma non può sostituirla. In concreto nell’alto Jonio non è prevista né la riapertura dell’Ospedale né l’esistenza del Distretto Sanitario Jonio Nord qualora l’Area di Corigliano dovesse accorparsi come in effetti sarà, all’Area di Rossano. Tutto questo sarà un grave danno per il territorio”.
Per questo i Sindaci dell’Alto Ionio richiedono a gran voce:
· l’Ospedale GENERALE così come prevede la sentenza;
· il sesto distretto sanitario previsto dalla rete deve essere quello Jonio NORD con sede a Trebisacce e comprendere i nostri 17 Comuni con la COT. Il decreto 77 prevede distretti anche più piccoli di 100.000 abitanti se vi siano in particolari condizioni orografiche e di densità di popolazione e invecchiamento.
· Attenzione All’ATTO Aziendale che in questi giorni si sta elaborando e che indiscrezioni rivelano che si perderà il sesto distretto e vi sarà un distretto unico JONIO con sede a Rossano.
A un’eventuale discussione è da aggiungere la notevole criticità del CSM di Trebisacce SFORNITO DA ANNI da personale medico e un’implementazione delle Guardie Mediche, il tutto con una nuova logica organizzativa che tenga in dovuto conto la mancanza di medici ma che non lasci ISOLATI i paesi montani e le zone di villeggiatura.