L’iniziativa assunta dal Presidente della Camera di Commercio dott. Antonino Tramontana sulle prospettive dell’aeroporto di Reggio va accolta con estremo favore. Mettere intorno ad un tavolo i rappresentanti delle Istituzioni pubbliche interessate alla vicenda, e che, senza stare qui ad inutilmente assegnare responsabilità, fino ad oggi non sono stati capaci di interloquire fra loro per il perseguimento del fine, è atto meritorio. È l’impostazione, a prescindere dai risultati che porterà, che va condivisa.
Nessuno sa se il confronto in atto sortirà esiti positivi; e non bisogna dimenticare che esso si sviluppa in un contesto di estrema rigidità nei rapporti istituzionali, e che da più parti negli ultimi tempi è stata ventilata una soluzione di gestione locale dell’aeroporto. Addirittura è tornata a ventilarsi negli ultimi tempi, con particolare vigoria, l’ipotesi di una gestione locale dello scalo. Essa, anche se non da scartare pregiudizialmente, si presenta come di difficile attuazione ed estremamente rischiosa per l’esistenza stessa dell’aeroporto, periodicamente messa in discussione nell’ambito dell’organizzazione del generale sistema aeroportuale nazionale ed europeo. Io non penso che a livello locale vi sia un intendimento di declassamento o addirittura chiusura dello scalo. Né penso che le interlocuzioni istituzionali con il coinvolgimento del tessuto produttivo della Città bastino per risollevarne le sorti.
Certò, c’è necessità di unità di intenti, ed è in questo senso che l’iniziativa del Presidente della Camera di Commercio è illuminata, ma è necessario anche che l’aeroporto costituisca il punto di approdo di un territorio che appetisca potenziali viaggiatori. Accanto quindi all’impegno delle Istituzioni, che non può affermarsi che fino ad ora sia mancato (basti pensare al finanziamento dell’infrastruttura per iniziativa dell’on.le Cannizzaro, o ai recenti provvedimenti in tema di vincoli), c’è necessità di ridare alla Città e la sua provincia una dimensione, un’anima, sulla quale costruire questa appetibilità; e, inoltre, c’è necessità di avviare un serio sistema di collegamenti con Messina che faccia convergere quella utenza sull’aeroporto di Reggio, anziché su quello di Catania che, secondo la mia esperienza, ne è il vero competitor.
È sotto gli occhi di tutti che Reggio è sprofondata in una condizione di estrema difficoltà, e, oltre a tutto il resto, la vicenda della Reggina né è il chiaro sintomo. Reggio, per riappropriarsi di quel ruolo di Città guida in Calabria e nel Mezzogiorni d’Italia, e di protagonista delle politiche di sviluppo nel Mediterraneo, ha bisogno di uno sforzo comune, sciolto da sterili contrapposizioni; di una classe dirigente matura, capace di individuare obiettivi e perseguirli con competenza e serietà. A me pare che l’iniziativa del dott. Tramontana vada in questa direzione, e che va seguita ed apprezzata con animo di figlio militante di una terra oggi purtroppo desolata, che però, a dispetto, di chiunque, è saputa sempre risorgere.
Paolo Arillotta