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Musica: Thirty Seconds to Mars in uscita con il loro ultimo album

"It's the End of the World But It's a Beautiful Day": La band di Leto attraverso l’intelligenza artificiale, abbraccia la speranza

di Pierluigi Gabriele

Se si dovesse analizzare l’album “It’s the End of the World But It’s a Beautiful Day”, ultima fatica dei Thirty Seconds to Mars, la prima impressione che soggiungerebbe sarebbe la speranza. Infatti sia il titolo, citazione metaforica per cercare di “tenere botta” nonostante un futuro incerto, sia le svariate copertine, ci fanno apprezzare quelle che definiremmo piccole cose, ma che alla fine risultano le più significative. L’Lp è stato scritto dalla band durante la pandemia del 2020 come momento di evasione attraverso il processo creativo. Jared Leto che a suo dire non è amante delle cose semplici, ha creato come artwork dell’album diverse fotografie dell’orizzonte, (10) ed all’interno altrettanti dipinti rinascimentali, questi ultimi generati grazie all’intelligenza artificiale.

 

La quiete che esprimono è sorprendente ed abbracciano la nuova metamorfosi artistica della band losangelina. I loro nuovi undici brani inediti, usciti a cinque anni dal grande successo di “America” sono pregni di buoni sentimenti e rappresentano appieno il nuovo mood sia di Jared che del fratello Shannon. Un ritorno alla semplicità, dettata anche dai trascorsi degli ultimi anni. Il primo singolo estratto dall’album è “Stuck”, che ha subito riscosso un successo planetario, grazie anche ad un videoclip che rende omaggio alla moda, al design e ad arti nobilissime come la danza. “Stuck” ha già raggiunto i 50 milioni di stream a livello globale facendo da apripista ad un album che sembra già essere un successo annunciato.

 

La nuova impronta che i fratelli Leto vogliono dare alla propria arte è anche attraverso la riduzione del minutaggio dei brani, soprattutto per essere più concisi, cosa nuova per una band che ha fatto brani anche di 12 minuti!. L’accettazione del cambiamento, dovuto anche alle varie stagioni dell’esistenza sono espresse appieno in “Season”, brano con una vena acustica. Ma l’album è contraddistinto anche da brani “elettrici” come “Avalanche” e “Life is beautiful”.

 

Un brano però che ricorda molto la storia artistica della band è “7:1”, avvolto da uno spirito misterioso e dark. Questo nuovo Lp si avvale anche di moltissimi artisti che hanno collaborato alla sua riuscita, uno di questi è l’onnipresente Ed Sheeran, che come autore ha partecipato nel brano “World on Fire” e Dan Reynolds degli Imagine Dragons in “Life is Beautiful”. Tutte queste contaminazioni artistiche hanno portato nuova linfa a Jared che è riuscito a miscelare la propria arte compositiva con artisti e caratteri apparentemente diversi dal suo.

 

Anche grazie a questo la band riesce a discostarsi dalla propria “comfort zone” ed ha influito persino su alcuni titoli dell’album: ad esempio “Life in beautiful” in origine era “Misery”, ma visti i nuovi panorami che il frontman vuole affrontare è stato meglio donare al proprio pubblico più speranza che desolazione. Ma anche Shannon, che oltre alla produzione dell’album e la batteria si occupa di comporre, ed ha il suo momento di gloria con il brano “Midnight Prayer”, che riesce a strappare ammirazione anche al suo più famoso fratello, ma soprattutto al pubblico che l’ha accolta subito con favore. Dopo 25 anni dalla nascita dei “Thirty” il sodalizio artistico tra i due sembra sempre più forte.

 

Ma come in tutte le storie di famiglia che si rispettino a far innamorare i fratelli dell’arte fu proprio la madre dei due, che incentivò sempre le aspirazioni dei suoi ragazzi. Fare ciò che si ama è una vera e propria benedizione dice Jared, e chiaramente anche questo ha contribuito alla continua evoluzione di una band che nata alla fine degli anni 90’, ed ancora continua a stupire. Ma dalle sessioni pandemiche non sono usciti solo gli undici brani di “It’s the End of the World But It’s a Beautiful Day”, ma altre diverse decine di canzoni. Questo fa presagire un’ulteriore nuovo album in tempi più brevi, rispetto ai cinque anni trascorsi da “America”.

 

La band ha già iniziato la promozione del disco, con due fantastiche esibizioni da tutto esaurito al festival di Lollapalooza, dove erano anche headliner, ma anche alla “house of Blues” di Chicago. I fratelli continueranno con la promozione a partire dagli Stati Uniti, con un tour mondiale in programmazione tutto da scoprire!.

 

 

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