“L’intervento normativo di riforma del sistema di dimensionamento della rete scolastica nazionale è dato da una stringente indicazione europea, che nell’ambito delle misure del PNRR mira ad adeguare la rete scolastica all’andamento anagrafico della popolazione studentesca. In particolare, la riforma si prefigge l’obiettivo di armonizzare la distribuzione degli istituti scolastici a livello regionale con l’andamento della denatalità, considerando un arco temporale di dieci anni e superando il modello attuale”: è quanto tiene a precisare il Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria, Antonio Marziale, destinatario di numerosi solleciti provenienti da quasi tutte le zone del territorio.
Per il Garante: “Siamo al cospetto di una determinazione dolorosa, che mi sento di contestare perché le scuole dovrebbero essere dislocate sul territorio capillarmente, quali baluardi di educazione e contenimento della povertà educativa, fenomeno che vede la Calabria in vetta alla classifica nazionale. Dove c’è povertà dovrebbe esserci scuola. L’Unione Europea, impegnata a regalare armi ai popoli alleati in conflitto, ha deciso invece di risparmiare sulla scuola. Questa è la verità inconfutabile, che costringe le regioni italiane a perseguire il dimensionamento”.
“Il meccanismo – continua Marziale – è ad affetto scaricabarile, ossia l’UE impone tagli al governo ed il governo delega l’esecuzione del dimensionamento alle regioni, che nella fase di esecuzione sono destinatarie delle legittime rimostranze dei territori. Per cui, come Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria mi dico vicino alle istanze dei territori, ricordando che proprio la Calabria avrebbe bisogno di quell’esercito di maestri elementari, come osservò Gesualdo Bufalino, per sconfiggere la piaga più sensibile, la mafia. Ma l’Europa ha deciso diversamente, il nostro governo non può ritrarsi per evitare le solite ritorsioni e le amministrazioni regionali hanno l’ingrato compito di eseguire”.