Un ponte tra Calabria e Sicilia, nel cuore della Magna Graecia, per un convegno che si prospetta come una imperdibile occasione di confronto per potenziare le sinergie tra le due regioni dalle radici e tradizioni comuni, per rafforzare la fiducia dei pazienti nei confronti della sanità regionale. Queste le premesse della VII edizione del congresso “Dermatologia senza confini”, che si terrà domani venerdì 27 e sabato 28 ottobre all’Hotel Best Western Perla del Porto di Catanzaro.
Il congresso è presieduto dal dottor Giancarlo Valenti, direttore della Struttura Operativa Complessa di Dermatologia della A.O. “Pugliese-Ciaccio” di Catanzaro, e organizzato con la collaborazione dell’Associazione Dermatologi Ospedalieri Italiani e della Società italiana di Dermatologia e malattie sessualmente trasmesse, oltre che con il patrocinio gratuito dell’Azienda Ospedaliero Universitaria “Renato Dulbecco” – Presidio “Mater Domini” e dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Catanzaro.
“Si tratta di un appuntamento di alto spessore scientifico in cui abbiamo voluto riunire le eccellenze della dermatologia calabrese e siciliana, e non solo, visto che parteciperanno specialisti provenienti da tutta Italia – sottolinea il dottor Valenti -. Il convegno sarà l’occasione per mettere a confronto esperti di varie discipline per una valutazione integrata ed un approccio multidisciplinare alle più comuni e importanti patologie dermatologiche”. Dalle 15 di domani, numerosi esperti di varie discipline specialistiche si ritroveranno per una valutazione integrata ed un approccio multidisciplinare alle più comuni e importanti patologie dermatologiche.
Tra le patologie trattate nel convegno ci sono i tumori cutanei, sia quelli epiteliali che il melanoma. “Le incidenze di entrambi i tumori nell’ultimo decennio sono sicuramente aumentate – spiega il dottor Valenti – questo per due ordini di motivi: prima di tutto per l’incremento dell’età media, e in secondo luogo perché le abitudini sociali hanno fatto sì che sia aumentata l’esposizione solare della pelle. Per fortuna, però, la diagnosi è sempre più precoce: all’aumento dell’incidenza non corrisponde, infatti, un aumento della mortalità proprio perché il paziente giunge prima alla diagnosi, grazie ad una maggiore attenzione alla prevenzione. Questo comporta che la diagnosi venga fatta quasi sempre dal dermatologo in fase iniziale della patologia e in maniera accurata. Il dermatologo può usufruire da molti anni di una apparecchiatura specifica nella diagnosi delle lesioni melanocitarie che è la dermatoscopia. Nella nostra Unità operativa, presso il reparto di Dermatologia del presidio “Pugliese-Ciaccio” esiste la Melanoma Unit che non è altro che una aggregazione di più specialisti (dermatologi, oncologi, medici nucleari, radiologi, chirurghi e anatomo-patologici) che affrontano in equipe la problematica del melanoma a 360 gradi, possibilmente nella fase più precoce. Negli ultimi anni – conclude il dottor Valenti – si registrano approcci positivi alla cura del melanoma metastatico anche grazie allo sviluppo della farmacologia internazionale: l’oncologo ha a disposizione farmaci che stimolano il sistema immunitario e altri antitumorali che portano a risultati positivi anche nell’approccio al melanoma metastatico, con la cronicizzazione della malattica comunque risulta un aumento delle aspettative di vita di circa cinque anni”. La parola d’ordine, quindi, non può che essere prevenzione: un controllo annuale dal proprio dermatologo è una buona abitudine da mantenere. Anche questo è un aspetto importante che verrà approfondito domani, a partire dalle 15: la prima sessione di lavori è dedicata al confronto delle esperienze calabresi e siciliane.
La segreteria organizzativa del convegno è gestita dall’agenzia Present&Future.