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Reggio Calabria: i quesiti dei ragazzi dell’Istituto di Istruzione Superiore Statale “Augusto Righi”

Gli studenti dell’Istituto di Istruzione Superiore Statale “Augusto Righi” si sono posti dei quesiti sulle tematiche degli ultimi mesi

di Filippo Francesco Idone

Vogliono sapere “perché” e se c’è un “perché” intorno alla sciagurata guerra che porta distruzione e morte tra gli innocenti senza risparmiare nessuno. Neppure i bambini, uccisi nelle culle come fossero responsabili delle colpe del mondo. A chiederselo sono gli studenti dell’Istituto di Istruzione Superiore “Augusto Righi” in una conferenza organizzata di Dipartimenti “Scienze Giuridiche” ed “Umanistico” dello Stesso Istituto. Sono stati loro a porre quesiti ai docenti in merito a questo doloroso evento che sta facendo discutere il mondo.

“La guerra non ha giustificazioni e mai una ragione giusta per nessuno” ha detto la dirigente Maria Daniela Musarella mentre si è congratulata con gli studenti per aver voluto questo momento di confronto organizzato dai direttori di Dipartimento Santo Crucitti e Teresa Palumbo. “A voi, professori, il plauso per aver regalato questa opportunità di crescita che ricorda a ciascuno la necessità di essere sempre portatori di pace. A voi studenti, oggi, il compito di riflettere sui conflitti e sui principi della nostra costituzione dove la guerra viene ripudiata”.

La conferenza tenuta dai due Direttori di Dipartimento ha visto gli studenti delle classi quinte impegnati non solo come uditori ma anche da attori. Diversi, infatti, hanno preso la parola per esporre la propria visione, seminando sentimenti di pace che, come ha ricordato la dirigente Musarella, “sono necessari per far cambiare il mondo”. Chi oggi governa un paese e dichiara guerra, un tempo è stato un ragazzo, un alunno di qualche scuola che forse mai si è soffermato per comprendere il dolore generato dalle bombe. Così si spara e di colpisce la vita di chi colpe non ha. In aula magna gli studenti hanno alzato la bandiera della libertà, del coraggio e della coerenza senza mezze misure evidenziando come solo e soltanto il bene vince.

Non vi sono dunque razze, religioni o stati di appartenenza che possono dividere gli uomini. Non vi sono motivazioni che possono giustificare la guerra perché tutti hanno torto nel voler cercare una ragione attraverso l’uso delle armi. Questo quanto emerso nel corso dell’animato dibattito teso a ricercare ciò che invece unisce gli uomini: i sentimenti veri e vivi in ciascuno nonostante l’incattivimento sociale seminato perché l’uomo uccida un altro uomo. Tutto per “colpa” dell’essere nato al di là di un fondine. Oltre la linea di una terra che è di qualcuno o di nessuno. “La guerra è tragedia che non ha perchè” come ha ricordato il professore Crucitti, il quale ha precisato come “nulla può giustificare e nulla può restituire”. Dello stesso avviso è stata la professoressa Palumbo la quale ha detto che “a scuola bisogna andare oltre le pagine dei libri per regalare agli studenti la possibilità di generare opinione ed apertura mentale”.

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