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Gioia Tauro, Marziale afferma: “La violenza a danno dei minori è il più turpe fra i crimini contro l’umanità”

Il Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria, Antonio Marziale, analizza le violenze subite da minori della Piana di Gioia Tauro

di Filippo Francesco Idone

“Il termine usato dal procuratore della Repubblica di Palmi, Emanuele Crescenti, è più che mai aderente al sentimento generato dalla violenza sui minori: raccapricciante. E chi ogni giorno è in trincea per farlo capire all’opinione pubblica lo sa benissimo”: è quanto dichiara il Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria, Antonio Marziale, in relazione agli arresti operati dalla Polizia di Stato per violenza ai danni di due minorenni della Piana di Gioia Tauro.

“Ancora una volta – evidenzia Marziale – le risultanze di un’indagine portano al branco, che nel regno animale si origina quando due individui di sesso opposto si incontrano, si stabilizzano in un’area idonea e si riproducono. Ma nel genere umano assume connotazioni diverse, certamente meno nobili dell’istinto animale, poiché la finalità non è la riproduzione ma la violenza fine a sé stessa”. 

Per il Garante: “La violenza a danno dei minori è il più turpe fra i crimini contro l’umanità, perché la vittima rimane biologicamente in vita, morendo dentro, costretta a portarsi nella psiche cicatrici che non la abbandoneranno mai e che inficeranno il suo corso di vita, i suoi legami affettivi, la fiducia nel prossimo”. 

“Apprendere che anche altri minorenni sono coinvolti nella vicenda, ma con ruoli diversi dalle vittime – dice ancora Marziale – è un dolore su dolore, che deve portare la società intera ad interrogarsi e non a girare la testa dall’altra parte come gli struzzi, atteggiamento che pervade l’umanità contemporanea. Tutti siamo chiamati ad assumere responsabilità ed a riconoscere di avere fatto poco o di aver fatto male, perché il perpetuarsi di certi crimini è figlio della sottovalutazione o dell’indifferenza”. 

“Agli inquirenti il mio ringraziamento, anche perché so perfettamente cosa significhi affrontare certe indagini e cosa comporti a livello emotivo il doverle affrontare. A tutti è riconosciuta la presunzione di innocenza fino a prova contraria e pagherei oro colato perché quanto portato alla luce non sia mai accaduto, ma le parole del procuratore: “Abbiamo seguito in diretta le organizzazioni delle violenze”, lasciano poco spazio alla speranza, ed allora davanti alla certezza del reato, di questo tipo di reato – conclude il Garante – la legge faccia il suo decorso fino in fondo, con la speranza che il legislatore prima o poi si renda conto che la deterrenza scevra da sconti è l’unica via di uscita, ricordando che fra cinque giorni sarà la Giornata mondiale dei diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, momento di riflessione e non certo di celebrazione”. 

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