C’è stato un calo della produzione a livello mondiale dell’olio di oliva e questo ha fatto si che i prezzi siano balzati di circa il 34%. Lo spettro delle frodi – rileva Coldiretti – è sempre in agguato e quindi è importante intervenire per sventarle, difendere la produzione nazionale e ovviamente regionale, come secondi produttori e garantire la sicurezza alimentare dei cittadini. E’ positiva su questo fronte l’attività nel settore oleario condotta dai Nas, d’intesa con il Ministero della Salute, con ispezioni di frantoi, aziende ed esercizi produttivi e commerciali che hanno portato già al sequestro sul territorio nazionale di 46mila litri di olio. Una azione importante – sottolinea Coldiretti – dopo un anno segnato dal clima impazzito con eventi estremi che hanno messo a dura prova gli uliveti con la produzione dell’olio extravergine Made in Italy stimata a livello nazionale in circa 290mila tonnellate, in Calabria circa 35mila tonnellate al di sotto della media dell’ultimo quadriennio.
Le frodi a tavola – precisa Coldiretti sono un crimine particolarmente odioso perché mettono a rischio la salute delle persone, si fondano sull’inganno e colpiscono soprattutto quanti dispongono di una ridotta capacità di spesa e sono costretti a rivolgersi ad alimenti a basso costo. Da difendere in Calabria c’è – continua Coldiretti – un patrimonio di biodiversità importante con oltre 100 varietà di olive coltivate dal “Pollino allo Stretto” per un totale di 25 milioni di piante, che insistono sul 24% della Superficie Agricola Utilizzata, oltre 160mila ettari di cui 13mila dichiarati Igp. Un patrimonio dal quale si produce olio extravergine (3 Dop e 1 Igp) oltre a decine di produzioni a km zero legate ai territori con una ricchezza di profumi e sapori che compete autorevolmente sul mercato. Per promuovere il consumo di olio italiano, che è di alta qualità e fa bene alla salute e all’ambiente, Coldiretti e Unaprol hanno previsto con le risorse del Pnrr accordi di filiera per avere un milione di nuove piante di olivo in più lungo la Penisola, incrementare la produzione e ridurre la dipendenza dall’estero in una situazione in cui sono straniere 3 bottiglie su 4 consumate in Italia. Ma l’impegno è anche rivolto alla formazione, per aiutare gli italiani a riconoscere e distinguere il vero extravergine di qualità e non cadere nelle trappole del mercato. A tale scopo è attiva Evooschool, la Scuola nazionale dell’olio extravergine d’oliva con sede a Roma.