Un interessante confronto sulle politiche abitative si è sviluppato, nei giorni scorsi, tra il Sindaco di Bova, Santo Casile, l’ex Sindaco Carmelo Nucera e Francesco Alì, Segretario Generale del SUNIA-Cgil Calabria. Al centro, i contenuti della petizione popolare per il diritto all’abitare proposta dal SUNIA, con il sostegno della CGIL nazionale. L’obiettivo è quello di stimolare il Governo nazionale, ma anche quello regionale, ad attivare politiche abitative strutturali, anche per la messa in sicurezza del territorio, con risorse certe e soluzioni concrete che devono essere garantite a tutto il Paese, a cominciare dai piccoli Comuni che vivono direttamente il dramma dell’urgenza di difendere il diritto fondamentale di ogni individuo ad una abitazione dignitosa.
Francesco Alì ha introdotto i lavori soffermandosi innanzitutto sul “Violento impatto dell’inflazione e sull’aumento dei costi della vita e dell’abitare che hanno aggravato il disagio sociale, coinvolgendo un numero sempre più elevato di famiglie in difficoltà”. E sottolineando che “La casa continua ad essere un’emergenza sottovalutata dal Governo, mentre occorrerebbero interventi strutturali e urgenti a cominciare dalla riqualificazione del patrimonio abitativo e dal rilancio del mercato della locazione a canoni sostenibili e coadiuvato da misure di sostegno. Invece, il Governo con la Legge di Bilancio 2024 ha azzerato qualsiasi efficace misura finalizzata a sostenere le famiglie colpite dalla grave emergenza abitativa. Cancellato il fondo per il sostegno all’affitto che forniva un aiuto, contemporaneamente, alle famiglie di inquilini a basso reddito e un conseguente vantaggio per i proprietari. Cancellato il fondo per la morosità incolpevole che poteva incidere sul crescente fenomeno degli sfratti. Taglio drastico per il Superbonus con gravi ripercussioni per tantissimi condomìni e proprietari che, con lavori avviati e non conclusi, dovranno ora affrontare spese non previste. Ridimensionati gli incentivi per l’abbattimento delle barriere architettoniche”.
E ancora, “Il Governo parla di emergenza abitativa solo per slogan, qualsiasi riferimento ad un ‘Piano Casa’ che aumenti gli alloggi di edilizia pubblica recuperando alloggi sfitti è assente e c’è un’assoluta carenza di risorse regionali per il settore. Mancano quindi le indispensabili misure a favore delle famiglie in lista di attesa da anni per l’assegnazione di un alloggio pubblico”. E poi “C’è la grande emergenza rappresentata dalla carenza di alloggi per gli studenti fuori sede che stanno denunciando da mesi il caro affitti, rivendicando il diritto ad un alloggio dignitoso e a canoni sostenibili che consenta loro di esercitare il diritto allo studio e al futuro”.
Santo Casile, Sindaco di Bova (borgo aspromontano simbolo della Calabria greca) insieme all’ex Sindaco Carmelo Nucera, hanno sottoscritto la petizione in maniera convinta sottolineando che “Il dramma della carenza di politiche abitative è avvertito fortemente soprattutto nei piccoli Comuni dove le famiglie vivono, da un lato le difficoltà legate alla crisi economica, all’inflazione, all’aumento dei costi della vita e della casa, dall’altro le difficoltà legate ai costi esorbitanti degli affitti per i figli, studenti universitari, che cercano di costruirsi fuori dalla nostra regione un futuro migliore”. Il Sindaco ha, inoltre, precisato: “Chiederemo alla Regione Calabria di intervenire per sostenere queste richieste, ma anche per rilanciare il tema della ricostruzione degli alloggi per gli aventi diritto, demoliti o sgomberati perché pericolanti a seguito delle alluvioni del 1971/73 e del terremoto del 1978 , la questione del finanziamento per gli interventi necessari per la mitigazione del rischio idrogeologico e sismico, nonché delle opere di urbanizzazione primarie e secondarie”.
In attesa di risposte concrete dal Governo e dalla Regione che al momento non si intravedono, il Sindaco, il Segretario Generale del SUNIA-Cgil e gli altri sottoscrittori della petizione, si sono impegnati per un nuovo appuntamento unitario per discutere con i sindacati rappresentativi di inquilini e proprietà un Accordo Territoriale per i contratti di locazione a canone concordato al fine di individuare risposte territoriali per far fronte all’emergenza casa e per costruire anche dal basso misure di sostegno e di sviluppo.