Ha cominciato Picardo, ha concluso Picardo: non un caso, non a caso. E’ stato, infatti, il centrale molisano il realizzatore più prolifico Domotek Volley della partita. Suoi 14 punti a coronare una prestazione di spessore, miglior viatico possibile essendo alle viste il viaggio con destinazione Final Four di Coppa Italia, sede Campobasso. Ma questo è ancora tempo di campionato, è tempo per i reggini di dedicare energie fisiche e mentali alla regular season. Nel pomeriggio odierno a sfidarli sono stati i laboriosi giocatori della Systemia Viagrande. Nel mezzo tra i due rintocchi massicci di Picardo, sessantaquattro minuti di intervallo ed il solito copione, scritto con i caratteri della padronanza e della fantasia, interpretato da tutti gli attori, ognuno adattandosi con scrupolo accurato al ruolo assegnato loro da Antonio Polimeni, allestitore di uno show che ha sconvolto, con una scansione inflessibile, la Serie B.
La Domotek Volley Reggio Calabria si era appostata per catturare la sedicesima vittoria consecutiva in sedici partite di campionato, il sedicesimo 3-0 e la preda che ne ha costituito il bottino è stata la Systemia Viagrande. La squadra etnea, che guardandosi dietro le spalle trova solo la Sicily F.lli Anastasi, aveva una necessità disperata di scampare alla cattura. Di fronte alla rapacità di una schiera di soavi avvoltoi lesti a ghermire ogni punto si affacci dinanzi, però, scansare la sorte è un cimento irrealizzabile. E, dunque, anche la baruffa per mettersi in salvo dalle fiamme della Serie C, come sta sperimentando la squadra etnea, deve attendere opportunità più realizzabili. Per la guida irriducibile del torneo la giornata di sosta cui il programma del campionato l’ha costretta la settimana scorsa ha soltanto allungato la pedana dalla quale spiccare il salto sul campo, il giardino di casa dove, in questa stagione, detta legge come nessuno ha fatto nei campionati nazionali maschili di volley. Il sestetto inziale, formato da Laganà e Schifilliti, Boscaini e Picardo, Stefano Remo e Renzo è scivolato su un morbido tappeto di velluto. Il 25-7 finale del set, timbrato da un muro, tanto per cambiare di Picardo, è eloquente meglio di qualsiasi riflessione messa nero su bianco.
La seconda frazione, invece, si è offerta al pubblico presente con un volto maggiormente proporzionato: Viagrande ha cercato il modo per sgattaiolare (2-4), ma la manovra si è scoperta inutile. Immediato è stato il rivolgimento a favore dei padroni di casa (5-4) che si sono isolati sul 9-5. Non il vantaggio determinante, tuttavia, perché la formazione siciliana ha risalito la corrente fino a mettere il naso nuovamente avanti (13-15). Il time out disposto da Polimeni ha riportato il match sui binari della ordinaria amministrazione. Metaforica la furia, attorcigliata alla leggiadria, della schiacciata che ha messo a terra Boscaini (11 punti alla fine) per il 17-16, prologo del 25-20, vistato, guarda un po’, da Picardo. Il terzo parziale è volato a cavallo della lunga scia di battute di Schifilliti fino al 14-1 quando il brillante palleggiatore è stato richiamato da mister Polimeni per dare spazio al giovanissimo Sangregorio che ha ricambiato la fiducia accordatagli con un tocco di rara classe valso il 22-9. Nella mischia, intanto, si erano tuffati con lo sprint richiesto, anche Filianoti e Vizzari, autore di un ace che ha abbattuto la difesa avversaria.
I ragazzi in amaranto, che hanno poi risolto sul 25-9 e sorretti come sempre dalla affidabilità di Fabio e Stefano Remo, avanzano, dunque, ad andatura sostenuta e senza mai distrarsi dal completare il piano per presentarsi alla soglia dei playoff con la patente di migliore prima. “Un sogno alla volta” come recita il mantra di coach Polimeni: e, rimanendo avvinghiati a questo principio, anche la sospirata Final Four di Coppa Italia, sebbene incombente, costituisce un appuntamento carico di promesse, ma prima del quale è doveroso convogliare tutte le forze sulla prossima gara di campionato: domenica prossima alle 18, Palestra “Campagna” di Saponara, sul lato opposto dello Stretto, sarà il momento di dedicarsi alla Sicily F.lli Anastasi. Poi, guidati dal faro alto della rilucente Coppa Italia, via sul bus che conduce verso Campobasso, la ribalta italiana meritata con estro e meticolosità.