Le prossime elezioni europee del 6-9 giugno sono un appuntamento decisivo per lo svolgimento delle attività quotidiane di tutti, tutt’altro che lontane dai territori. Per questo capire e discutere risulta fondamentale per scegliere un parlamento europeo che sia realmente rappresentativo. È l’invito che Forum Disuguaglianze Diversità (ForumDD) ha condensato in “Quale Europa”, il libro edito da Donzelli nella collana Saggine, presentato ieri pomeriggio nella Casa delle Culture di Catanzaro nel corso di una partecipata iniziativa organizzata dal Circolo “Augusto Placanica”. Presenti l’Editore, Carmine Donzelli; Elena Granaglia, curatrice del libro e Docente di Scienze delle Finanze; Fabrizio Barca, già Ministro per la Coesione territoriale nel Governo Monti e Co-coordinatore del Forum DD.
Come spiegato il presidente Venturino Lazzaro che ha introdotto e moderato la presentazione, l’evento segna il ritorno del Circolo su tematiche da sempre vicine agli interessi culturali di soci ed amici. “L’obiettivo di questa iniziativa è quello di stimolare e promuovere una discussione e un confronto, con interlocutori di chiara competenza, su argomenti che segnano la nostra vita sociale, sulla quale incideranno in modo rilevante gli assetti che le elezioni daranno alla nuova Europa – ha spiegato ancora Lazzaro -. Volevamo un’occasione buona e importante a livello dei nostri standard per il rientro sulla piazza dopo un periodo di rallentamento dovuto a molti fattori. Donzelli ci ha chiesto di individuare una data per aprile e non è stato difficile individuare il 4 perché il 4 aprile 2004 il Circolo Placanica ha fatto la sua prima uscita pubblica. Sono esattamente vent’anni e sono contento che siamo ancora qui a riprendere non dico con il ritmo di una volta ma allo stesso livello”.
L’Unione auspicata in questo libro è un luogo di promozione del welfare universale, non penalizzato dall’austerità; dove la conoscenza e i dati siano accessibili e a disposizione delle comunità; dove la trasformazione ecologica sia accelerata nell’interesse prima di tutto dei più vulnerabili per realizzare un modo più giusto di vita e di lavoro e dove politiche pubbliche e governo siano democratizzati. Un’Europa che prenda consapevolezza del proprio ruolo fondamentale nei processi migratori e che agisca come costruttore di cooperazione e pace. Il Forum è nato nel 2018 per “disegnare politiche pubbliche e azioni collettive che riducano le disuguaglianze, aumentino la giustizia sociale e ambientale e favoriscano il pieno sviluppo di ogni persona costruendo consenso e impegno su di esse” nel solco tracciato dall’articolo 3 della Costituzione: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica…”.
Ritorna nella sua Catanzaro, l’editore Carmine Donzelli: “Il legame con questa città continua a essere forte e naturale. Quando vengo a Catanzaro parlo dei miei libri che parlano molto di questo nostro mondo. Lo sforzo che facciamo – ha detto Donzelli – è imbastire un dialogo con il pubblico catanzarese per ragionare di questa Europa che sembra una stella lontana che non ci riguarda e invece riguarda la vita nostra, che ci attraversa in tutte le maniere possibili e immaginabili. Il giro che abbiamo cominciato a fare oggi da Catanzaro e che ci porterà a più di 50 presentazioni in tutt’Italia è concepito proprio per cercare di avvicinare la gente all’oggetto di cui tutti parlano ma di cui nessuno si occupa sostanzialmente. La campagna elettorale che sta partendo è assolutamente lontana. Questo riguarda l’intero schieramento delle forze politiche che si presentano, c’è disinteresse per i temi cruciali che riguardano la vita quotidiana, la salute, la scuola, il welfare, la fiscalità, il Mezzogiorno, tutto converge nella direzione in cui l’Europa sta diventando il cuore politico di ogni progetto credibile e duraturo. Insistere – ha concluso Carmine Donzelli – per impossessarsi dei meccanismi di governo, capire come le cose funzionano e avere voce in capitolo”.
Ad approfondire alcuni contenuti del libro è stata Elena Granaglia, docente di Scienza delle finanze al dipartimento di Giurisprudenza a Roma Tre, che ha coordinato il volume insieme a Gloria Riva, approfondendo soprattutto il tema del lavoro e del welfare che ha curato direttamente. La premessa generale è che “i processi di transizione ecologica e digitale in cui siamo immersi, come tutti gli atri temi trattati, non possono essere governati a livello nazionale. Da qui la necessità, e anche la fortuna e l’opportunità, di potere operare in uno spazio transnazionale europeo”.
Il volume è diviso in 13 capitoli ciascuno affidato a un componente del ForumDD: Istituzioni, Macroeconomia, Risorse finanziarie, Disuguaglianze, Coesione, Welfare, Salute, Crisi climatica, Tecnologia Digitale, Equità di genere, Migrazioni, Europa-Mondo. L’Unione auspicata nel libro “è un luogo di promozione del welfare universale, non penalizzato dall’austerità; dove la conoscenza e i dati sono accessibile a disposizione delle comunità; dove la trasformazione ecologica sia accelerata nell’interesse innanzitutto dei più vulnerabili per realizzare un modo di vita e di lavoro più giusto e dove politiche pubbliche e di governo siano democratizzati”.
Fabrizio Barca, statistico ed economista, tra le tante attività svolte ai massimi livelli nazioni ed europei, è stato anche ministro per la Coesione territoriale dal 2011 al 2013, è entrato nel vivo della questione politico-elettorale: “Niente programmi e molto parlare di candidature, liste e alleanze. Eppure voglio dare una notizia. in queste ore a Bruxelles si stanno realizzando alleanze interessanti tra i partiti di opposizione, non solo italiani ma anche italiani, su una cosa importantissima per noi che è la salute. Dai calendiani alla sinistra hanno firmato insieme un emendamento per realizzare una delle proposte che il Forum Diseguaglianze e Diversità ritiene fondamentale, dare vita in Europa al Cern della Salute, cioè un’infrastruttura che possa ricercare ma anche sviluppare vaccini e antivirali senza dovere pagare a Pfizer dieci volte il prezzo di una scatoletta di vaccini. Che cosa strana – rimarca Barca – Sui giornali leggiamo solo di baruffe e di questioni, invece a Bruxelles in questo momento si sta lavorando sodo in Parlamento che è anche un segnale per capire che a Bruxelles si lavora, mentre in Italia si chiacchiera molto. In questo c’è una responsabilità anche dei media perché se fossero sintonizzati sull’emendamento di Bruxelles noterebbero questa cosa particolare che parlamentari italiani di parti diverse dell’opposizione, invece di fare campi larghi e stretti, di sopra e di sotto, stanno realizzando un’alleanza di scopo che riguarda addirittura la diminuzione del costo dei medicinali. Il nostro vuole essere un contributo informativo e di confronto, un metro per giudicare – prima e dopo le elezioni – programmi, partiti, candidature ed eletti, una bussola per il monitoraggio civico delle azioni che l’Unione realizzerà nella prossima legislatura”, ha concluso Barca.