In prossimità della festa del Santo Patrono di Reggio Calabria, il palazzo municipale ha accolto il dipinto dell’artista Fabrizia Ghione. Il sindaco Giuseppe Falcomatà ha ricevuto nella sala dei sindaci la visita dell’artista torinese trapiantata a Reggio che ha donato una rappresentazione pittorica della famosa leggenda del San Giorgio a cavallo che sconfigge il drago, la stessa presente all’interno dello stemma araldico della Città. Il quadro rimarrà esposto per i prossimi giorni nella Sala dei Sindaci del Palazzo Municipale e sarà affisso nella Sala della Giunta proprio nella giornata di San Giorgio.
“Ringrazio l’artista Fabrizia Ghione per questo regalo che ha inteso fare alla nostra Città. E’ significativo che a farlo sia una cittadina torinese, in realtà ormai reggina d’adozione. E’ un segno di quanto chi viene da fuori abbiamo modo di innamorarsi della nostra bella città, di appassionarsi a tal punto da lasciarsi ispirare nella propria arte. Il quadro del San Giorgio è una bellissima rappresentazione di una scena tanto cara ai reggini, quella del nostro Santo patrono che trafigge il drago con la sua lancia, simbolo eterno del bene che vince sul male. E’ un omaggio che accettiamo con grande piacere e che arricchirà il patrimonio artistico presente all’interno del Palazzo municipale“.
“Ho dipinto questo quadro perché sono innamorata di questa città – ha affermato l’artista Fabrizia Ghione incontrando il sindaco – mi sono trasferita qui tanti anni fa e ho trovato quello che per me conta davvero. E questo mi ha ispirato nel senso di gratitudine nei confronti della città, che ho voluto ringraziare donando la mia particolare visione del San Giorgio che in questo dipinto riesce a sconfiggere il drago grazie al fatto che legge un libro. Ed è questo il significato di quello che è per me la cultura, ma è soltanto un esempio perché la cultura può essere qualsiasi cosa. Per me il libro rappresenta tutto ciò che ti può insegnare qualcosa, quindi l’esperienza che tutti hanno e che possono trasmettere dando il proprio contributo alla comunità. Quindi il San Giorgio che si fa comunità, che metta avanti più il noi dell’io, perchè secondo me in questi tempi l’individualismo è molto spinto. Invece in questa città ho trovato una collettività molto più forte che in altri posti dove ho vissuto – ha concluso l’artista – un senso di comunità che per me rappresenta una priorità, nel mio modo di affrontare la vita”.