Si è aperto un acceso dibattito sull’utilizzo da fare con le antiche cisterne realizzate intorno al 1940 installate nella zona a nord della città di Reggio Calabria, nel quartiere di Santa Caterina. Il complesso militare, denominato “deposito carburanti Montevergine”, è composto da una serie di opere strategiche per lo stoccaggio e il trasferimento di carburanti ed è stato costruito dall’esercito italiano. Nei giorni scorsi è nato un dibattito sull’utilizzo delle cisterne, infatti, l’idea lanciata era quella di trasformare le antiche cisterne in parcheggi ma a quest’ipotesi si sono opposti con dei comunicati ufficiali le Associazioni: Club UNESCO Re Italo, Kronos 1972 e Sandhi.
di seguito riportiamo i comunicati ufficiali delle Associazioni:
Club UNESCO Re Italo:
“Sempre attenta alle trasformazioni del ns/territorio, e propensa a valorizzare il patrimonio locale, anche diffondendone la conoscenza, questa Associazione intende pronunciarsi in merito al ventilato uso (parcheggio?) delle cisterne/deposito carburante esistenti nel Quartiere reggino di Santa Caterina. Consapevoli già dagli scorsi anni Ottanta dell’esistenza di tali cisterne e del loro potenziale uso per rifornimento delle unità navali attraccate nel porto di Reggio, ma incerti sulla loro destinazione futura, ci rendiamo conto, come si rende conto codesta Soprintendenza, che le vestigia di un sia pure vicino passato non devono essere perdute o sfruttate, ma, se possibile, valorizzate. Un esempio molto vicino di utilizzo a fini culturali è dato dal Museo del Novecento di Messina, realizzato all’interno di locali sotterranei usati come rifugi antiaerei nel corso della Seconda Guerra Mondiale: oggetti d’epoca, giornali, editti, foto, stampe diverse, nonché sale proiezione, arricchiscono tali locali, egregiamente descritti ai visitatori da diversi esponenti del Club per l’UNESCO di Messina. Se l’ipotesi di trasformazione è quella di realizzare parcheggi, riteniamo che l’uso da noi proposto sia molto più consono, rispetto a quello oggi ipotizzato. Di contro, ricordiamo che, ai sensi della legge “Tognoli”, venne proposta la realizzazione di parcheggi sotterranei tra le due Vie Treviso: progetto che non fu accettato dalla Commisione Urbanistica del tempo. La ricerca a tal fine (oggi più necessaria a causa delle aumentate dimensioni delle auto) andrebbe evidentemente fatta con oculatezza nel territorio urbano: al riguardo, questo Club per l’UNESCO comunica la disponibiltà a collaborare con proposte ed indicazioni.”
Kronos 1972:
“L’azione intrapresa dalla nostra Associazione Ambientalista 52 anni or sono è tutt’ora costante: la città di Reggio, perfettamente vivibile sotto il profilo climatico e paesaggistico, è carente di servizi collettivi e poco attiva nel campo imprenditoriale. Nel corso delle nostre campagne di Educazione Ambientale e delle visite guidate, aperte a tutti i cittadini, alla riscoperta del nostro ricchissimo patrimonio naturalistco, intendiamo provocare la diffusione dello spirito ottimista – già prerogativa dei nostri numerosi Soci – finalizzato anche ad incentivare l’attenzione di tutti verso il territorio ed il luogo nel quale si vive. Le azioni intraprese da Comitati spontanei come “Noi per Santa Caterina” rappresentano fondamentali esempi, da seguire, che dimostrano inequivocabilmente l’amore per la città di Reggio. Riteniamo pertanto che la rivalutazione delle cisterne dismesse ad uso culturale (nelle quali si potranno organizzare mostre permanenti, un Museo, estemporanee d’arte varia, nonché incontri associativi o convegni rivolti alla cittadinanza) possa rappresentare un esempio molto positivo di senso civico, indispensabile per la anelata crescita sociale di Reggio. Esprimiamo quindi il nostro totale appoggio all’iniziativa.”
Sandhi:
“Pur ritenendo che le diverse proposte di trasformazione del territorio debbano essere inoltrate nei tempi idonei, non possiamo non essere d’accordo con il Comitato attivo nel quartiere reggino di Santa Caterina, che si è pronunciato a favore di un uso culturale delle cisterne realizzate nel secolo scorso per approvvigionare le navi attraccate al porto di Reggio di carburante, anziché destinarle a parcheggi (dei quali, comunque, esiste l’esigenza in città). Questa Associazione perora la causa di un utlizzo prettamente culturale e storico del manufatto: procedura seguita in altre città italiane e nella dirimpettaia Messina. Ci auguriamo che le presenti considerazioni possano essere utili per una presa di posizione ufficiale da parte di codesta Soprintendenza, a favore di tale legittima proposta.”