Apparentemente sorniona per oscurare le zanne che, accompagnate da un colpo di reni improvviso, afferrano con ferocia la giugulare della preda. La Domotek Volley Reggio Calabria ha utilizzato questa tecnica, cinica ma tremendamente efficace, per conservare lo zero nella casella delle sconfitte in un campionato giunto al terzultimo appuntamento prima che il tempo sia scandito dalle sfide senza un domani dei playoff. Camminando con prudenza sul sottilissimo filo dell’equilibrio: è stato questo il leit motiv del primo set che, refrattario ad avere un padrone, ha scelto il viottolo dei vantaggi (24-26) per raggiungere infine il domicilio della Domotek Volley Reggio Calabria. A celebrare il principio della contesa, per gli amaranto, erano stati stati Boscaini e due volte Picardo, ma l‘Aquila Bronte, entrata in campo lasciando nello spogliatoio qualsiasi forma di timore reverenziale nei confronti della capolista dal cammino illuminato soltanto da vittorie, ha comunque retto l’onda d’urto e si è messa rapidamente col muso avanti: 6-3.
Guardare dal basso il punteggio, però, non è una condizione gradita da Laganà che, infatti, anche servendosi di un ace, ha prontamente rimesso in scia il sestetto calabrese. In frangenti simili, la potenza a tutto braccio del Capitano è un tutt’uno con la classe di cristallo purissimo di Schifilliti che, nel momento del bisogno, ha delicatamente lasciato scendere dal cielo un paio di perle utilissime in un confronto così bilanciato. A suonare il clacson per invitare i padroni di casa a spostarsi dalla corsia di sorpasso è stato poi Fabio Remo, impagabile e sempre orientato a fare la cosa giusta nella fase più propizia. Le stangate, tanto per cambiare, di Laganà ed un muro roccioso di Picardo sembravano aver messo la frazione in discesa (17-20) per formazione di coach Polimeni che, invece, ha dovuto proseguire la salita fino al break decisivo in cui prezioso si è rivelato, ma non è certo una primizia, Stefano Remo. Nel secondo parziale, tuttavia, gli etnei hanno guadagnato, già dai primi scambi, uno scarto di quattro punti che, nonostante i tentativi ripetuti, e riusciti, della Domotek Volley di ricucire gli strappi, è stato determinante per chiudere avanti (25-20).
Il rientro sul terreno di gara dei reggini per il terzo gioco ha dato subito l’impressione che lo spartito suonato sarebbe stato diverso e così è stato. A far rullare i tamburi battenti è stato, neanche a dirlo, un Laganà imperioso, ma per scrollarsi di dosso l’Aquila Bronte versione top, lo sforzo è stato prolungato. Sia pur costantemente lì a scandire i palpiti del set, il semaforo verde è scattato soltanto sul 22-25. La quarta porzione del match ha alzato ulteriormente l’asticella del botta e risposta al punto da essere destinata al 29-27 del pugnace team di mister Cartillone che ha avuto la forza mentale di recuperare dal 24-20 Domotek. Tutto rinviato, dunque, al tie break che ha messo in mostra il graffio cinico del gruppo di coach Polimeni che, pur corazzata, già da una settimana, dalla matematica conquista del primato definitivo in classifica, ha mantenuto fede ai meriti dimostrati nel corso della stagione intera acciuffando il 13-15 che aggiunge altri due punti ad un ruolino di marcia incontaminato dalle sconfitte.