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Pasquale Andidero lascia il Comitato Quartiere di Mosorrofa

Pasquale Andidero ha scritto una lettera di dimissioni dal Comitato Quartiere di Mosorrofa. I motivi

di Filippo Francesco Idone

“Il Comitato si è Costituito a Maggio 2021 e si è iscritto all’albo del comune il 03 06 2021. Bisogna rinnovare il Consiglio e le cariche direttive entro Maggio 2024. Carissimi in scadenza di mandato e con la necessità di rinnovare il Consiglio vi scrivo questa lettera di dimissioni. Sono passati 3 anni da quando, alla costituzione del Comitato, avete deciso di affidare a me la Presidenza. Tre anni ricchi di iniziative, tre anni dove la partecipazione della popolazione è sempre cresciuta, ma anche tre anni senza che nessuno dei problemi più significativi che rendono la vita precaria a Mosorrofa e Sala di Mosorrofa si sia risolto. Il bilancio sulle cose ottenute è nettamente negativo. Non importa di chi è la colpa; non importa se abbiamo delle amministrazioni che non sono degne di questo nome; che abbiamo un sindaco e, avuto, due sindaci f.f. che non hanno mai mantenuto le promesse fatte, la parola data; non importa se le Giunte che si sono susseguite e questo Consiglio comunale si sono dimostrati peggiori dei precedenti nonostante anche quelli non erano stati all’altezza; quel che conta sono i risultati”.

“Abbiamo, più volte, manifestato in piazza a Mosorrofa con una partecipazione di cittadini che superava sempre le 200 unità; siamo andati a Piazza Italia in 350, dai bambini agli anziani; Abbiamo raccolto firme superando le 600 sottoscrizioni; ci siamo fatti vedere nei Consigli comunali; abbiamo interloquito in Prefettura con la mediazione di S.E. il Prefetto; abbiamo organizzato convegni; sono stati fatti sopralluoghi; abbiamo avuto una buona copertura mediatica cartacea, video e anche online. Tutto questo noi speravamo servisse a far comprendere ai nostri amministratori i bisogni dei cittadini di Mosorrofa e Sala di Mosorrofa, invece, dobbiamo prenderne atto, tutto questo ha dato fastidio e non è escluso che non è stato realizzato niente per ripicca, perché è incomprensibile pensare che non abbiano trovato le risorse anche solo per un piccolo intervento. La strada San Sperato Mosorrofa continua a non essere asfaltata; i guardrail non sono stati sistemati e c’è sempre il rischio di finire in una scarpata; campetti, centri ludici-ricreativi per ragazzi, giovani e anziani sono ancora una chimera; le discariche da bonificare sono sempre la; l’abbattimento delle barriere architettoniche per rendere fruibile l’accesso alla chiesa anche ad anziani e disabili neanche l’ombra; per non parlare di acqua, luce, cimitero e del desiderio, mortificato, di avere una delegazione municipale veramente operativa”.

“Ringraziandovi per la fiducia che avete riposto in me, ringraziandovi per il supporto che avete dato al Comitato, ringraziandovi per la passione che ci avete messo comunico le mie dimissioni da Presidente. Mi dimetto perché ho visto mortificata ogni mia speranza, mi dimetto perché non ho voluto/saputo accettare l’evidenza che qui a RC si ottiene qualcosa solo se sei un portatore di voti, solo se chiedi per favore quello che ti tocca, solo se sei il compare di questo o di quello. Mi dimetto per l’inconsistenza di questa Amministrazione comunale, perché non riesco più ad essere impassibile davanti ai mentitori seriali che ho incontrato, perché voglio essere libero di esprimere il mio pensiero in faccia a chiunque senza dover temere che il mio comportamento può compromettere il vostro lavoro. Mi dimetto perché penso che la politica a RC ha perso di credibilità, fatta da dirigenti e burocrati incompetenti che non sono veramente all’altezza delle loro responsabilità. Senza voler fare di tutte le erbe un fascio mi scuso con i pochi, e ce ne sono, che ogni giorno si alzano dal letto col proposito di fare il proprio dovere, di servire adeguatamente e competentemente questa città. Sono loro l’unico barlume di speranza per la rinascita di Reggio Calabria”.

“In questo frangente sento il bisogno di ringraziare tutta la stampa che ha, sempre, preso in considerazione le nostre istanze, che ha supportato e reso pubblico il nostro impegno e, anche, la mortificazione a cui ci ha condannato la classe politico-partitica di questa città. Vi chiedo di continuare la lotta, nella quale ci sarò anch’io, con un altro Presidente più “politico” di quello che sono stato io, meno passionale e più concreto. Mi auguro che si riuscirà ad ottenere risultati migliori. Amo Reggio Calabria e soffro per l’impossibilità manifesta di vederla assurgere a quello che la natura e la storia gli ha dato d’essere, cioè la città più bella del mondo, la più ricca di storia, con la migliore cucina e con il cuore grande che si manifesta ogni qual volta è necessario. Purtroppo è anche la città con la peggior classe politica, la città dove il “comparaggio” la fa da padrone, dove i malavitosi, seppur minoritari, dettano legge. Amo Mosorrofa, la gente di Mosorrofa e Sala di Mosorrofa, e non mi stancherò mai di lottare perché possa tornare ad essere un luogo vivo e da vivere da dove i ragazzi, i giovani, gli anziani non siano più costretti ad andare via. Mi rivolgo soprattutto a voi, membri del Comitato Direttivo e Comitato Lavoro, e Vi chiedo di aiutarmi a trovare al più presto una data per riunire il Comitato cittadini e indire un’assemblea pubblica per consentire a tutti coloro che vogliono partecipare per esperire alle pratiche di rielezione delle cariche del Comitato di poter esprimere il loro parere per sentirsi pienamente corresponsabili”. A dirlo è stato Pasquale Andidero.

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