Si è tenuto il 20 Maggio presso il Castello Ducale di Corigliano-Rossano uno dei consueti appuntamenti de “I Caffè Pedagogici dell’I.C. Erodoto” dal titolo “Talento e Opportunità. Orientamenti della didattica per alunni Gifted” alla presenza della dirigente scolastica Susanna Capalbo, promotrice e moderatrice dell’incontro, della Prof.ssa Maria Cinque, docente di Didattica e Pedagogia Speciale presso la LUMSA di Roma e della Dott.ssa Domenica Puntorieri, neuropsichiatra infantile dell’ASP Cosenza. Da remoto si è collegata anche la Dott.ssa Raffaella Silbernagl, Imprenditrice culturale dell’Istituto Feed Their Minds.
L’esigenza di un incontro nasce a conclusione di un percorso di formazione tenuto dalla Prof.ssa Maria Cinque che ha interessato i docenti dell’Istituto su una tematica ancora poco conosciuta e sviluppata, ossia “Giftedness: alto potenziale cognitivo e plusdotazione”. Il corso ha, infatti, inteso affrontare, un tema poco conosciuto come la giftedness, un termine che ad oggi include bambini e adulti con un funzionamento cognitivo superiore a quello dei coetanei. I gifted sono coloro che dimostrano livelli eccezionali di attitudini o di competenza in uno o più domini. Bambini e ragazzi che vengono spesso segnalati più per delle loro “peculiarità” che non per le loro doti eccezionali. Da qui l’attenzione a riconoscere i giftedness e ad aiutarli a coltivare i loro talenti.
L’incontro è stato aperto da una delegazione dei bambini delle classi quinte dell’Istituto che hanno sottolineato come il modello Senza Zaino si coniuga naturalmente con il concetto di Inclusione permettendo ai bambini gifted di sentirsi sempre e comunque a loro agio. A proseguire la Dirigente Scolastica che, nell’esplicitare il senso dell’incontro, ha sottolineato come «siamo alla ricerca di risposte adeguate agli interrogativi che si pongono oggi ragazzi e bambini, figli di un’era in cui il sistema di relazioni è mediato dalla tecnologia che modifica anche le stesse esperienze di relazione. Ma non solo, a muoverci è anche la viva convinzione che non debbano esistere più scuole adulto centriche bensì scuole che spostano il centro su chi apprende attraverso una nuova relazione, figlia della versatilità e della flessibilità dei modelli organizzativi della scuola autonoma». Da qui la necessità di coinvolgere alte professionalità del settore che si sono avvicendate al microfono per esporre il tema della giftedness ad ampio raggio.
La Prof.ssa Maria Cinque si è soffermata sull’importanza che acquista il talento quando si sposa con le giuste opportunità nonché l’impegno, evidenziando il ruolo favorevole che un buon educatore può svolgere in questi casi perché «per tirare fuori i talenti bisogna insegnare per fare innamorare» e a tal proposito la stessa ha citato molti esempi di talenti che non sarebbero divenuti tali senza buoni mentori in grado di tirar fuori la peculiarità di ognuno. A seguire la Dott.ssa Puntorieri ha esplicitato quanto sia difficile fare ad oggi una diagnosi specifica per i gifted in quanto spesso la plusdotazione sottende un disturbo del neurosviluppo che ne rende complesso l’iter di riconoscimento e quanto spesso anche l’epigenetica entri in gioco. A rendere complesso il tutto, spiega, non basta la sola valutazione del QI bensì anche la parte emotivo-relazionale. A chiudere la sessione è stata la Dott.ssa Silbernagl che ha parlato dei gifted come di “ragazzi divergentemente intelligenti” in cui esiste un’asincronia di sviluppo in quanto hanno un modo differente di percepire le emozioni che spesso non riescono a controllare, motivo per cui questi ragazzi nel 42% dei casi sono anche vittime di bullismo. Un incontro che ha gettato luce su un tema ancora a molti oscuro e che è stato per i presenti ulteriormente esplicativo a conclusione di un percorso di formazione che ha interessato e coinvolto i docenti dell’Istituto e non solo.
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