Nei giorni scorsi si è tenuto un vero e proprio evento che ha animato l’area ionica reggina. Parliamo dell’apertura ufficiale della nuova sede della Pinacoteca Comunale di Bova Marina che, dopo anni presso locali piccoli e non idonei ha oggi ambienti e grandi spazi culturali per una corretta fruizione del patrimonio d’arte contemporanea dell’area grecanica. Il presidente Muse Giuseppe Livoti, in apertura della manifestazione ha ricordato che è lontano il periodo in cui nel 2007 l’allora sindaco Domenico Zavettieri decise di mettere ordine a tutte le opere (o aspiranti tali) che erano state realizzate negli anni precedenti 2003 e 2004 in occasione delle Estemporanee di pittura in sinergia con l’Associazione Culturale “Le Muse” presieduta dal sottoscritto, quando all’epoca era assessore alla cultura Rosa Pezzimenti.
L’Amministrazione era proprietaria di tante tele, sicuramente non tutte di grande interesse, ma alcune erano esemplificative ed importanti poiché realizzate in periodi storici diversi da artisti affermati ed aspiranti pittori che avevano aderito alle varie competizioni “en plein air” ed a vari concorsi organizzati dall’Amministrazione comunale. Con il tempo ci si rese conto che andava fatto un appello ai Maestri calabresi con particolare attenzione a quelli dell’Area metropolitana dello Stretto e dell’Area Grecanica: una donazione volontaria o in comodato d’uso avrebbe permesso loro di essere parte integrante di un percorso espositivo all’interno, oggi, di questa importante struttura. Nel gennaio del 2016 il Comune prese l’impegno di ricevere nuove opere garantendo idonea collocazione, sicura conservazione, nonché perenne pubblica esposizione. In consegna furono date circa 40 tra tele e sculture, visibili fino ai nostri giorni presso piccoli ambienti all’interno dell’Irssec (Istituto Regionale Studi Superiori Elleno Calabri) ed in alcuni uffici comunali sempre in piazza Municipio. La Pinacoteca riapre al pubblico le sue Sale all’interno dei nuovi locali ubicati nell’edificio dell’ex Mercato Coperto, ristrutturato nel 2006 con finanziamento A.P.Q. Beni Culturali restaurato a suo tempo come “Casa della Cultura” diventando, insieme al Museo Agro-Pastorale ed al Museo Archeologico Archeoderi, uno dei tasselli dell’offerta culturale della cittadina.
Le opere nella nuova esposizione ha proseguito il curatore Livoti, seguono un percorso che delineano l’andamento artistico culturale, di tendenza dal 1960 in poi, soprattutto per la presenza di chi è stato tra i fautori dell’istruzione artistica nella provincia reggina e quando la Scuola D’Arte era Laboratorio, manualità ed ideazione. Accanto a questo corpus importante vi è tutta una serie di paesaggi che appartengono alla bovesia e ricordano le prove estemporanee eseguite nei vari anni e fanno memoria del patrimonio umano, architettonico dei borghi. Madrina dell’evento e grande presenza Hiske Maas moglie di Nik Spatari che negli anni ’70 a Mammola fondò il MuSaBa. Hiske è intervenuta per ricordare come la Calabria ha urgenza di promuovere i suoi borghi, non dimenticando quella manualità artistico – artigianale che si è persa nel tempo. Sono stata sempre dalla parte dell’arte ha detto, quella manualità che va difesa e che da sempre identifica un sistema di crescita ed esperenziale per i giovani del domani. Per l’occasione è stato donato una altra opera del compianto Spatari ed esattamente un “San Giorgio che uccide il drago”. Nuova la sezione dedicata al compianto e dimenticato Nunzio Bava, pittore verista che racconta il mondo degli umili, uomo che frequentò a suo tempo la scuola d’arte Mattia Preti di Reggio Calabria, sezione che grazie al prestito della preside Maria Adelaide Barbalace dà la possibilità di vedere e conoscere, ritratti, fotografie, marine in bianco e nero utilizzate dal noto artista per le sue opere.
L’on. Saverio Zavettieri sindaco di Bova Marina ha ribadito come tanti luoghi di cultura come i piccoli musei possono rendere una cittadina appetibile turisticamente perché solo così questa area ionica reggina, con il suo enorme patrimonio e con le importanti opere di carattere infrastrutturale, la faranno diventare nei prossimi anni centro dell’area grecanica.
Tre ambienti interni dell’ex Mercato Coperto sono stati intitolati a Nunzio Bava pittore verista, ad Antonio Serranò scultore lapideo ed a Gaetano Zito pittore e scultore figurativo. Inoltre dall’associazione La Voce del Sud è stata presentata la richiesta per intitolare la Pinacoteca a Nik Spatari pittore, scultore e architetto ed ideatore del Parco Museo Santa Barbara poichè le opere spatariane sono caratterizzate da una forte espressione scultorea che ricorre a forme e ad associazioni antiche e primitive, introduce temi biblici, cosmici, mitologici in un vocabolario che mescola l’astrazione simbolica al mondo esterno.