Home » Falcomatà a Rosarno: «Il mancato trasferimento delle deleghe alla Città Metropolitana è stato un furto ai danni di 97 Comuni»

Falcomatà a Rosarno: «Il mancato trasferimento delle deleghe alla Città Metropolitana è stato un furto ai danni di 97 Comuni»

Alla Casa del Popolo “Valarioti”, il sindaco di Reggio Calabria richiama la Regione alle proprie responsabilità: «Non possiamo arretrare di un millimetro, i cittadini hanno diritto a sviluppo e risorse»

di Andrea Benedetto

A Rosarno, nella Casa del Popolo “Peppino Valarioti”, il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà ha rilanciato con forza il tema del mancato trasferimento delle deleghe alla Città Metropolitana, definendolo un vero e proprio «furto» subito per anni dai 97 Comuni che compongono il territorio. Accanto a lui, Pasquale Tridico, candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione, al quale Falcomatà ha riconosciuto «il merito di aver riunito tutta la galassia progressista attorno ad un progetto serio e concreto». L’incontro è stato occasione per ribadire come l’inadempienza della Regione abbia limitato lo sviluppo in settori cruciali, dalle infrastrutture al welfare, fino a mobilità e cultura.
«Sono stato qui quando questo presidio di cultura, legalità, partecipazione, impegno civile e politico rischiava di chiudere. E oggi ci ritroviamo, invece, con uno spirito rinnovato, con la voglia di continuare a impegnarci».

«Ci sono battaglie – ha detto Falcomatà – che accomunano tutte le province calabresi, ogni territorio della nostra regione: dalla sanità al lavoro, dall’ambiente alla mobilità, dai trasporti fino allo spopolamento delle aree interne. Poi ci sono delle peculiarità, delle particolarità che appartengono alla nostra area metropolitana. C’è un tema, infatti, sul quale non possiamo arretrare di un millimetro: l’assegnazione delle funzioni e delle deleghe alla Città Metropolitana».
«Per cinque anni – ha ricordato Giuseppe Falcomatà – questo territorio ha subito un furto perché non è stata rispettata una legge dello Stato. Non si tratta di una gentile concessione da parte della Regione, ma di un diritto negato alle cittadine ed ai cittadini dei 97 Comuni che compongono la Città Metropolitana di Reggio Calabria. L’inadempimento di questa norma depotenzia l’Ente di almeno il 70% delle proprie possibilità perché, fra le altre cose, viene meno il riconoscimento di risorse che dovevano essere destinate allo sviluppo delle infrastrutture, dei trasporti, del welfare, della cultura, della socialità, di tutto ciò che ci rende una comunità. Questa deve essere una regione amica e non una regione straniera come è stata fino ad oggi».

Potrebbe interessarti: