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Maiali Rosa Volanti incanta Pellaro: il viaggio ironico e struggente di Giulia Carrara

Applausi e riflessioni al Balenando in Burrasca Festival, tra sogni generazionali, ironia pungente e la forza del teatro contemporaneo

di Andrea Benedetto

Come può farcela un’aspirante cantante di nome Giulia di Ladispoli e di 32 anni? Sarebbe meglio averne 22, presentarsi all’inglese Julia con la J o magari, come nell’antica Roma, diventare Iulia della gens Giulia? Sono alcune delle domande che l’attrice Giulia Carrara ha posto sul palco dell’Arena della Lega Navale Sud a Pellaro (RC) con lo spettacolo Maiali Rosa Volanti, inserito nel programma del Balenando in Burrasca Festival.

Un monologo ironico e pungente, scritto e interpretato dalla stessa Carrara e prodotto da Adexo APS, con la supervisione del premio UBU Andrea Cosentino.

Il viaggio comico e tragico di Giulia

La scena si apre in un’immaginaria stanza disordinata, popolata dai “maiali rosa”, compagni e simboli delle sue fantasie, proprio come i maiali usati nei concerti dai Pink Floyd, la più grande passione e massima aspirazione di Giulia. Attraverso il “maialofono”, la ragazza parla con Roger Waters, inventa impegni mondani con un improbabile agente di nome Bruce, immagina di sfoggiare vestiti firmati magari “Chanel” e sogna un futuro da star internazionale.

Ma a interrompere i suoi voli pindarici arriva la voce severa e inquietante della madre. Il testo, in bilico tra comicità e malinconia, porta in scena una domanda che diventa universale per tutte le nuove generazioni: come si fa a farcela nella vita? Cosa significa veramente e poi, se uno su mille ce la fa, che fine fanno gli altri che invece non ce la fanno? Tra il serio e il faceto, lo spunto è la base per una riflessione generazionale che coinvolge il ruolo dei giovani ma anche quelle dei loro genitori, i sogni e le aspettative, in fin dei conti, di entrambi. Fino alsorprendente finale, pieno di suggestione e di nuove riflessioni. Maiali Rosa Volanti è la confessione di una generazione che si confronta con i suoi limiti, con quella che l’ha preceduta, con il peso delle aspettative proprie e degli altri, la realtà e la forza dei sogni.

Gli applausi del pubblico

Lo spettacolo ha registrato una grande partecipazione emotiva da parte del pubblico che trarisate, momenti brillanti e altri di riflessione ha dimostrato di essere stato pienamente coinvolto dalla narrazione e dalla interpretazione veramente molto convincente di Giulia Carrara. Tanti gli applausi finali per l’attrice che ha voluto salutare tutti, alla fine, con un gesto forte e simbolico: la bandiera della Palestina sventolata sul palco.

Colica e Aprile: “Un lavoro di ricerca orientato al contemporaneo”

«Giulia Carrara si è mostrata in tutta la sua bravura, qualità e capacità di ricerca – hanno dichiarato i direttori artistico e organizzativo del Festival, Katia Colica e Antonio Aprile – Con Balenando e Adexo abbiamo scelto di produrre questo giovane talento, che affronta con ironia e leggerezza, ma anche con profondità, i drammi della vita. Crediamo molto in questo tipo di teatro e siamo molto felici anche per il riscontro che lo spettacolo ha avuto con il pubblico».

Giulia Carrara è una delle proposte più interessanti del panorama teatrale italiano, ha frequentato l’Accademia d’arte Drammatica Cassiopea e ha già lavorato con registi del calibro di Matteo Tarasco e Lorenzo Guerrieri, ricoprendo anche diversi ruoli per il cinema e ricevendo numerosi premi.

Il Balenando in Burrasca, del resto, «è un festival che lavora molto sulla ricerca con un approccio molto orientato al contemporaneo ma affrontando soprattutto i miti rileggendoli in chiave attuale. E in quest’edizione diventa anche un modo per portare il teatro in periferia, in questo luogo che, proprio attraverso il teatro, diventa ancora più bello» hanno aggiunto Colica e Aprile. «Questo spazio mi ha colpito molto: oggi pomeriggio mi sono affacciata e ho fatto training attoriale con il tramonto sull’Etna, è stato pazzesco – ha raccontato Giulia Carrara – Portare il teatro in periferia è fondamentale: io vengo da Civitavecchia e chi fa teatro in provincia è un eroe. Per questo dico: venite a teatro, perché non è roba da Ottocento, ma vita viva e contemporanea».

Il festival continua

La settima edizione di Balenando in Burrasca – Fuoriluogo che ha trasformato l’Arena della Lega Navale di Pellaro in un teatro all’aperto dove dal 6 agosto scorso ha alternato spettacoli tra teatro, musica e performance, continua con un lungo programma di laboratori e con il prossimo, ultimo spettacolo, previsto il 20 settembre alle ore 20 dal titolo Le buttane non esistono (Dietro ogni Elena c’è un Menelao)” di Leonardo Mercadante, con la regia di Davide Colnaghi e con Luca d’Arrigo.

Organizzato dall’associazione Adexo APS, il festival è promosso dalla Città di Reggio Calabria nell’ambito del progetto “ReggioFest2025: cultura diffusa” e finanziato a valere sul Fondo nazionale per lo spettacolo dal vivo della Direzione Generale Spettacolo del Ministero della Cultura.

Per info, le pagine del festival su FacebookInstagram, cell. +39 376 031 9612 (ore 15/19).

 

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