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Globo Teatro Festival: grande entusiasmo per gli spettacoli “Il mondo tra le dita”, “Il Teatro dell’obbligo” e “Il signor dopodomani”

Il Globo Teatro Festival - Connessioni Periferiche ha regalato con tre grandi spettacoli emozioni a tutti gli spettatori giunti in platea

di Filippo Francesco Idone

Un percorso lungo e denso di emozioni quello del Globo Teatro Festival – Connessioni Periferiche che attraverso il teatro veicola un messaggio di cultura e innovazione. Un altro week-end di spettacoli di qualità ha celebrato l’apertura al teatro di un nuovo spazio che testimonia il lavoro strutturale e costruttivo che il festival opera sul territorio. La nave di Teseo, Sala Spinelli, bellissimo balcone sullo Stretto con vista mozzafiato è un gioiello del Parco Ecolandia che grazie al Festival ambisce a diventare nuovo punto di riferimento in linea con la sua mission di costruire realtà stabili nel territorio che possano essere poi messe a disposizione di altre compagnie ed eventi per alimentare una rete virtuosa del teatro.

Nel lungo cammino della programmazione altri tre spettacoli molto seguiti ed apprezzati dal pubblico che ha riempito la sala. “Il mondo tra le dita” ha fatto rivivere le emozioni di uno dei testi più belli di Baricco, la storia del pianista Novecento portata in scena con grande maestria da una giovane attrice, Federica Sottile, talento venuto fuori dalla Scuola di Recitazione della Calabria. Con lei, un musicista d’eccezione: Gino Mattiani che tra pianoforte e fisarmonica ha sapientemente colorato di emozioni la narrazione. Alla regia Walter Cordopatri, che si è speso in parole di elogio per lo spettacolo, lungamente applaudito dal pubblico: “Sono molto contento del lavoro fatto da Federica e da Gino che è una garanzia come musicista”. Apprezzamenti anche per il contesto: “Una location straordinaria che invito tutti a visitare,  siamo contenti di essere qui e di poter creare rete con le realtà importanti del territorio come questo Festival che dà importanti opportunità a chi lavora per il teatro”.

Ricca di significati e giocata tutta sul sottile filo dell’ironia, anche la perfomance “Il Teatro dell’obbligo” di Karl Valentin. Un monologo che si frantuma in più voci con il sottile filo del paradosso e dell’ironia con quattro attori, Maria Milasi, Americo Melchionda, Kristina Mravcova e Andrea Puglisi che immaginano un’organizzazione dallo strano nome UFTO (Universale Frequenza Teatrale Obbligatoria) che costringa il pubblico a frequentare i teatri come un dovere, realizzando al contempo il bene sia economico che culturale del Paese. Il Festival proporrà una serie di performance strutturate come incursioni performative nei quartieri delle periferie della città di Reggio Calabria, per avvicinare lo spettatore anche meno avvezzo al teatro, valorizzando allo stesso tempo spazi normalmente adibiti ad altri usi. Una rigenerazione culturale che incrocia anche quella urbana e cerca il contatto con il potenziale spettatore che non ha target veicolando la programmazione prevista nelle altre aree periferiche scelte per il progetto del Globo Teatro Festival – Connessioni Periferiche, un evento Officine Jonike Arti realizzato nell’ambito  di  ReggioFest2022 Cultura Diffusa, Accordo di Programma Mic, Comune di Reggio Calabria.

Ultimo spettacolo a chiudere lo scorso week-end:  “Il signor dopodomani”, uno straordinario monologo di Domenico Loddo messo in scena dal Teatro dei 3 Mestieri di Messina con protagonista l’attore Stefano Cutrupi, la regia di Roberto Zorn Bonaventura e la voce di Cristiana Nicolò. Una storia ricca di emozioni e parole, poggiate su una vecchia musicassetta che ha fatto da colonna sonora. «Credo sia un testo veramente speciale – ha spiegato il regista Bonaventura – profondo e misterioso all’interno del quale dopo ogni spettacolo si scoprono cose nuove. Il nostro impegno è stato quello di creare un lavoro all’altezza, quasi schizofrenico nella regia e nel modo di dire le battute. È stata una sfida per l’attore confrontarsi con un testo molto complesso riuscendo anche a stare dentro i tempi di questa specie di gabbia musicale che abbiamo creato con i brani citati». Una sfida sicuramente vinta dal protagonista Stefano Cutrupi, grazie a una straordinaria interpretazione premiata dal pubblico che non finiva più di applaudire. E guardando il panorama dello Stretto, fuori dalla Sala Spinelli, grazie alla ponte creato con il teatro, anche le due città di Reggio e Messina e le loro periferie sono sembrate vicine che mai.

Il Festival continuerà fino a dicembre: prossimi appuntamenti al Parco Ecolandia: domenica 16 ottobre “Ulisse on the road” alle ore 17.30 e “’N Cielo e ’n terra” venerdì 21 ottobre alle 20.30.

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