Una panchina rossa verniciata dagli alunni e posta nelle pertinenze dell’Istituto “V. Asprea” di Gallina, è il segno tangibile e conclusivo del Convegno “Insieme contro la violenza sulle donne” che, il 24 novembre, si è tenuto nei locali della scuola e a cui hanno partecipato gli studenti e le studentesse di tutte le classi della Scuola Secondaria di primo grado. A condurre la tavola rotonda: il Dirigente scolastico, Ing. Ubaldini Antonino Giuseppe, il Dott. Priolo Roberto, Commissario della Questura di Reggio Calabria, l’Assessore all’Istruzione e alle politiche educative, dott.ssa Nucera Anita Lucia, l’Assessore alle Pari opportunità e alle Politiche di genere, dott.ssa Martino Angela, la Psicologa e Psicoterapeuta, Dott.ssa Mesiano Francesca , che cura anche lo Sportello psicologico dell’Istituto. Con un giorno d’anticipo rispetto al 25 novembre, data canonica scelta dalle Nazioni Unite per la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, gli studenti e le studentesse hanno avuto occasione di ascoltare e di porre domande a queste persone impegnate nella lotta di questa annosa piaga.
Il problema sta assumendo proporzioni di vera e propria emergenza nazionale, come si è potuto costatare dai numeri che il dirigente ha esposto, che indicano la violenza come la maggiore causa di morte per le donne. Il Dott. Priolo, nella sua qualità di membro della Polizia di Stato, ha chiarito, ai ragazzi e alle ragazze, che si tratta di una vera violazione dei Diritti umani, e che qualunque atto che limiti la libertà delle donne, si può considerare violenza. Ha, poi, illustrato brevemente quali siano, in Italia, le leggi che tutelano le donne, parlando dell’esistenza di centri antiviolenza e rifugi che le accolgono in caso di necessità, puntando l’attenzione anche sul fatto che la violenza sulle donne è uno degli aspetti di una problematica più ampia: la violenza di genere. Le domande degli allievi e delle allieve hanno consentito di precisare quali gli aspetti del fenomeno, che coinvolge anche l’ambito familiare, dalla violenza fisica e psicologica a quella economica, facendo emergere che l’eliminazione di tutte quelle situazioni di disuguaglianza e discriminazione, in cui si radica e progredisce la violenza, in ogni sua forma, potrebbe essere un modo per arginare il problema.
Le dott.sse Nucera e Martino, hanno indicato la cultura, l’educazione delle nuove generazioni al rispetto e all’accoglienza, la rivendicazione, per le giovani donne, della libertà e il diritto alla realizzazione personale in ogni campo, come strade per estirpare dalla società il pregiudizio d’inferiorità e dare alle donne il ruolo che meritano. Troppo spesso, ha ribadito l’Assessore Martino, le donne primeggiano negli studi universitari, ottenendo brillanti risultati anche in campi per tanto tempo loro preclusi, ma vengono discriminate nel lavoro. I ruoli apicali rimangono, tristemente, appannaggio dei colleghi uomini. In ultimo, l’intervento della Dott.ssa Mesiano, che ha analizzato il problema sotto il profilo psicologico, mettendo in evidenza le ricadute di maltrattamenti e violenze sull’autostima delle vittime, ciò provoca depressione, senso di impotenza, fino alla dipendenza dal carnefice. Un’occasione importante, dunque, per confermare la Scuola come luogo privilegiato in cui riflettere sul ruolo delle donne oggi, sul loro cammino per l’emancipazione, per la conquista di pari diritti, per combattere un’atavica e presunta inferiorità rispetto all’uomo che, sebbene nessuno oggi avrebbe il coraggio di affermare, a parole, nei fatti rimane un tabù ancora difficile da sradicare.