Legambiente non demorde e rilancia ancora una volta l’iniziativa, di memoria e d’impegno, in omaggio a Natale De Grazia, “eroe” reggino, nella lotta alle così dette “ecomafie”, riconosciuto, anche se con notevole ritardo, dallo Stato come “vittima del dovere” (titolo che si accorda ai pubblici ufficiali caduti per mano della criminalità organizzata e del terrorismo) e insignito nel 2001, a sei anni dalla morte, della medaglia d’oro al merito di Marina dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi per aver condotto complesse investigazioni «nonostante pressioni e atteggiamenti ostili». Figura, dunque, tra le più luminose e prestigiose della storia recente della nostra città a livello nazionale.
L’associazione del “cigno verde” riannoda il filo del ricordo, come ormai da tanti anni e con particolare coinvolgimento emotivo, nel ventisettesimo anniversario della morte dell’Ufficiale della Capitaneria di Porto di Reggio Calabria. Questa è avvenuta in circostanze oscure, nella notte tra il 12 e 13 dicembre del 1995, nel salernitano mentre egli si dirigeva in macchina a La Spezia nell’ambito di delicate e rischiose indagini sulle così dette navi dei veleni e sulle collegate ramificazioni nazionali e internazionali del paludoso “intrigo radioattivo” che coinvolgeva, in una potente holding, mafiosi, affaristi e trafficanti senza scrupoli, servizi segreti di ogni tipo, con il coinvolgimento di numerosi Stati. Nella circostanza, De Grazia era insieme ad altri due componenti del pool messo in piedi allo scopo dalla Magistratura, un gruppo ristretto e selezionato d’investigatori di cui egli era motore e punta di diamante. Nel 2011, La Commissione Parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti ha accertato, attraverso una apposita superperizia di un luminare della Sapienza di Roma, che la sua tragica morte non fu dovuta a causa naturale ma a “causa tossica”, che equivale con ogni probabilità ad avvelenamento. Altri filoni d’indagini più recenti hanno ipotizzato scenari ancora più inquietanti che, nonostante differiscono sulle modalità, rafforzerebbero la tesi dell’uccisione.
“Non bisogna fermarsi nella ricerca della verità – afferma il Circolo Legambiente Reggio Calabria “Città dello Stretto” perché nessuno potrà stare tranquillo finché la morte del Capitano De Grazia resterà, come scritto nella relazione parlamentare dedicata al suo caso, “tra i misteri irrisolti del nostro Paese”. Per questo è importante spingere ad ogni livello affinché venga ripresa e sviluppata con maggior vigore con il nuovo Parlamento il lavoro di approfondimento riavviato nel gennaio del 2020 dalla Commissione parlamentare bicamerale “Ecomafie”, su questo scottante caso (alla luce di nuovi elementi emersi), lavoro però poi andatosi ad impantanare anche a causa dell’acuirsi dei problemi imprevisti derivanti dall’emergenza Covid, che per diversi mesi ne ha rallentato l’attività, e per i successivi cambi di Governo che di fatto l’hanno bloccata”.
Il Circolo Legambiente Reggio Calabria “Città dello Stretto” ritiene che a partire dal ricordo del Capitano nel giorno dell’anniversario della sua scomparsa vada rilanciato, l’impegno innanzitutto della Città e provincia di Reggio a partire dalle sue Istituzioni, per onorarlo attraverso misure concrete. Da qui la richiesta alla Giunta e al Consiglio Comunale che intanto venga dato corso pienamente a quanto contenuto nella delibera n. 67 del 22/12/2009 approvata all’unanimità dal Consiglio Comunale che recepì interamente la proposta di Legambiente sottoscritta da centinaia di cittadini e sostenuta dal Consiglio di Circoscrizione di Gallico.
La richiesta d’intitolazione all’Ufficiale di Marina del Lungomare di Gallico, quartiere in cui egli risiedeva e che amava particolarmente a cominciare dal suo mare, è stata in realtà resa operativa, meritoriamente, con la delibera della Giunta Comunale n. 186 del 28/08/2017, dopo il parere favorevole della Commissione toponomastica. Ancora però – a distanza di tredici anni dalla delibera del Consiglio Comunale e di cinque di quella della Giunta guidata da Giuseppe Falcomatà – non si è proceduto alla cerimonia d’intitolazione ufficiale con l’apposizione della targa e iniziative collegate, anche perché il progetto di riqualificazione del lungomare di Gallico ancora stenta a prendere concretamente avvio e non ha ancora sgombrato i dubbi sulla sua adeguatezza in termini di sostenibilità ambientale per farne un luogo degno di onorare la memoria di De Grazia.
Per questi motivi Legambiente proporrà un incontro di approfondimento al sindaco f.f. Paolo Brunetti e alcuni suoi delegati. Sarà l’occasione per rilanciare anche le altre proposte contenute nella delibera del 2017, prima tra tutte l’istituzione, per iniziativa del Comune esteso magari anche alla Città Metropolitana, di un Concorso “Natale De Grazia” sul tema “cultura del mare, ambiente, legalità” rivolto agli studenti delle scuole e ispirato allo sviluppo dell’etica della responsabilità e della cittadinanza, che per Natale De Grazia fu una bussola nel suo difficile lavoro e nella vita quotidiana.
Intanto il ricordo di Natale De Grazia avrà un rilievo significativo all’interno dell’iniziativa organizzata a Bagaladi dalla bella realtà “Un Villaggio per Crescere”. Pensata inizialmente all’interno della Festa dell’Albero con il titolo “Un seme di oggi per un fiore di domani” e rinviata a causa delle avverse condizioni metereologiche si svolgerà in una nuova data con la presenza delle autorità, i cittadini e, soprattutto, di tanti bambini.
Nell’orto del Villaggio sarà piantato un albero di melograno, simbolo di unione e di comunità, del rinnovarsi del Cosmo e in generale di rigenerazione, di energia vitale e che, con i suoi tanti grani racchiusi a sfera nel frutto, indica che siamo tutti idealmente dentro un unico contenitore che è il Pianeta e siamo chiamati al dialogo, alla solidarietà, alla pacifica convivenza e all’armonia. Sarà un modo ideale per invitare a piantare bellezza indicando l’esempio di Natale De Grazia, il suo senso del dovere e del rispetto delle regole, il suo amore per l’ambiente come bene comune da rispettare, difendere e valorizzare, come punto di riferimento per le generazioni future.